Il Questore di Roma ha emesso sedici Daspo ‘fuori contesto’, cioè reati commessi al di fuori del contesto sportivo. Tra i soggetti colpiti, ultras giallorossi, biancocelesti e napoletani
![Acca Larentia, Daspo anche a ultras napoletani per apologia al fascismo (Gazzetta) Acca Larentia, Daspo anche a ultras napoletani per apologia al fascismo (Gazzetta)](https://www.ilnapolista.it/wp-content/uploads/2023/08/tifosi-napoli-ultras-_33RN3EF.jpg)
Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, il Questore di Roma ha emesso dei Daspo nei confronti anche di ultras del Napoli per i fatti di Acca Larentia.
Scrive la Gazzetta:
“Il Questore di Roma ha emesso sedici Daspo ‘fuori contesto’, cioè per reati commessi al di fuori del contesto sportivo. I destinatari in questo caso sono persone già denunciate negli ultimi due anni per apologia del fascismo in occasione della commemorazione di Acca Larentia a Roma. Tra i soggetti colpiti – provenienti da Roma, Milano, Napoli, Salerno, Caserta e Avellino – ci sono anche ultras giallorossi, biancocelesti e napoletani. Tre provvedimenti hanno durata di sei anni ‘aggravata’ dall’obbligo di firma, gli altri tredici variano da uno a due anni. La questura di Roma sta intanto valutando le posizioni di altri 200 soggetti. L’obiettivo finale è quello di allontanarli dalle curve“.
Derby Roma, infiltrati di Casa Pound Napoli e Curva A tra i laziali (Repubblica)
Derby Roma, c’erano infiltrati di Casa Pound Napoli tra i laziali. Lo scrive l’edizione romana di Repubblica con Marco Carta.
Da Napoli allo stadio Olimpico, con la tartaruga frecciata nel cuore e il tricolore dei partenopei di Luciano Spalletti (lo scorso anno allenatore dei biancoazzurri scudettati e ora commissario tecnico dell’Italia) tatuato sullo stomaco. Nella battaglia tra romanisti e laziali non mancava davvero nessuno. Eccoli, in prima fila, i militanti di CasaPound di Napoli. Ultrà della curva A e protagonisti ad Acca Larentia tra i saluti romani, mercoledì si sono mescolati tra i tifosi con il solo obiettivo di portare a casa lo scalpo del nemico, in questo caso a tinte giallorosse.
Il dettaglio decisivo, il distintivo portato all’Olimpico per poi farsi immortalare in una foto a volti rigorosamente coperti buona per il battage social, è la bandiera italiana con il numero 23. Si tratta di un simbolo della tradizione di ultradestra, un altro anniversario: il 23 marzo è ogni anno l’occasione per ricordare l’acquisizione della sezione Berta.I “ fascisti del terzo millennio” in questione, infatti, sono quelli di via Foria. Gli stessi che festeggiarono l’acquisizione della sede partenopea nel luglio 2020 alla presenza di Gianluca Iannone e che negli anni si sono distinti per violente comparsate sulle cronache cittadine di Napoli.
Subito dopo il derby, scrive Repubblica, sono spariti nel nulla.