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Ogni volta che alla 23esima Conte è stato avanti di tre punti, poi ha vinto il campionato (Gazzetta)

Conte ha già superato la fase Benitez, ha tirato fuori il centro sportivo non come problema, ma come opportunità per crescere. Ora si apre una nuova fase

Ogni volta che alla 23esima Conte è stato avanti di tre punti, poi ha vinto il campionato (Gazzetta)
Napoli's Italian coach Antonio Conte arrives before the Italian Serie A football match between Atalanta and Napoli at Gewiss stadium in Bergamo on January 18, 2025. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)

Marco Ciriello sulla Gazzetta dello Sport analizza la conferenza stampa di Antonio Conte alla vigilia di Napoli-Udinese. Ciriello parla di “fase Benitez” quando Conte parla di centro sportivo e tira fuori anche qualche statistica.

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Conte ha tirato fuori il centro sportivo come opportunità di crescita

Scrive Ciriello sulla Gazzetta:

Quando un allenatore parla di centro sportivo un presidente mette mano alla pistola oppure lo costruisce. E poi comunque l’allenatore se ne va. Ma Conte che è stato precoce in tutto – ha ringraziato prima ancora di fare – sta avanti, perché di solito la fase Benitez sopraggiunge dopo almeno una stagione, una stagione e mezza, e dopo almeno due visite a Pompei e alla Reggia di Caserta e una estate piena a Capri. Quindi è probabile che abbia incamerato tutto prima e che stia per iniziare un’altra fase, quella mai sperimentata a Napoli.

È evidente che la sconfitta dell’Inter ha aperto una fase differente del campionato e ha annullato il racconto contiano del «mettere punti in cascina», perché a guardare le statistiche ogni volta che alla 23esima è stato avanti di tre punti, poi Antonio ha vinto il campionato. Un’altra accelerazione contiana. Arrivare, rimettere in sesto una squadra smarrita e costruirne una vincente a una velocità che a Napoli non si era mai vista, almeno nel calcio.

Conte però non l’ha tirato fuori come problema per nascondersi, ma come opportunità per crescere, per radicare l’appartenenza, per avere una Casa Napoli che, effettivamente, non c’è.

Il sindaco di Afragola: «Centro sportivo del Napoli Non c’è stata alcuna scelta»

Il sindaco di Afragola, Antonio Pannone, è intervenuto a Radio Crc, radio partner del Napoli, a proposito della costruzione di un nuovo centro sportivo del Napoli ad Afragola. Di seguito le parole del sindaco di Afragola:

«Ieri ci sono stati dei sopralluoghi per fare il punto della situazione e guardare da vicino quelle che potrebbero essere le opzioni, perché ce n’è più di una, sul territorio afragolese. Ci sono più aree compatibili per un investimento del genere».

Il sindaco ha poi continuato:

«Il presidente aveva già ribadito nell’ultimo incontro del 5 agosto di avere fretta. In quell’incontro ho percepito chiaramente il forte interesse del Napoli e del suo presidente. Il Napoli ha fretta, la società non può diventare prigioniera di logiche eccessivamente burocratiche. Ovviamente si erano immaginati percorsi amministrativi, uno su tutti la società di trasformazione urbanistica, che potessero agevolare questo percorso.

Si può ragionare su più siti; sempre su territorio afragolese ed in una posizione strategica. Conta molto il discorso del nuovo piano urbanistico comunale perché si tratta di aree che già con una destinazione che prevede interventi come quello che vuole realizzare il Napoli. Si parla di una cittadella sportiva, che abbia anche una vocazione inclusiva, tema sottolineato dal presidente. Vuole dare un segnale di apertura al territorio e ai giovani che vogliano fare pratica sportiva.

I tempi possono essere rapidi, ma nell’ipotesi in cui si valuti territori molto prossimi all’area della stazione dell’alta velocità si ha anche a che fare con aree di proprietà privata e quindi ci sarebbero discorsi di espropri ed acquisizioni. Naturalmente, il presidente De Laurentiis non si calerebbe in un contesto di trattative di questo tipo. Auspicherebbe il sostegno da parte dell’amministrazione comunale affinché questi processi possano essere governati. L’amministrazione ovviamente non può metterci soldi, ma si potrebbe immaginare uno strumento agile, che potrebbe portare avanti il discorso di una manifestazione d’interessi che coinvolgerebbe il Napoli per individuare le risorse. Un punto di partenza per avviare le procedure di acquisto/affitto dei suoli o gli espropri». 

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