Anche Fabregas chiede uniformità agli arbitri. “A Como, dunque, nell’ottica del designatore (e del regolamento, ndr) le cose hanno funzionato nella maniera giusta”
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Repubblica sta con l’arbitro di Como-Juventus. Nonostante le lamentele di Fabregas, allenatore del Como, il presunto rigore non era rigore per Emanuele Gamba. Anzi, proprio in virtù della ricerca di uniformità, gli arbitri di Como-Juve si sarebbero attenuti ai parametri indicati da Rochi.
Il mani di Gatti a Como non è rigore
Scrive Gamba su Repubblica:
Benvenuto anche a Cesc Fabregas, che dopo due anni e mezzo d’Italia si è calato nella sua prima polemica arbitrale, reclamando in diretta tv il rigore per il mani di Gatti verso la fine della partita contro la Juventus e pochi minuti prima di quello concesso ai bianconeri per la scriteriata uscita a vuoto del portiere Butez, che col pugno ha tentato di rinviare proprio Gatti invece del pallone.
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«È la prima volta che parlo di arbitro e Var, ma devo difendere la società e la città: sono già tanti gli episodi contro il Como, penso alle partite con Milan, Lazio, Atalanta, Udinese. Non posso più stare zitto. Ho visto dare rigori per falli di mano molto meno evidenti, serve più parità. O è rigore per tutti o non lo è per nessuno».
Fabregas parla insomma di mancanza di uniformità, la stessa che chiede (e chiedeva già a inizio stagione) il designatore Rocchi. “[…] l’uniformità delle decisioni è essenziale, tant’è che è considerato meno grave uno sbaglio o un abbaglio (chi non sbaglia, dopotutto?) che un’interpretazione dell’episodio non in linea con i parametri. A Como, dunque, nell’ottica del designatore le cose hanno funzionato nella maniera giusta e il concetto verrà ribadito stasera in tv: il movimento di Gatti è congruo con il gesto che vuol fare, ossia portarsi davanti all’attaccante per guadagnare una posizione di vantaggio. Il tocco di mano è fortuito“.