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Rugani condannato a 6 mesi di carcere per guida in stato d’ebbrezza

Revocata anche la patente e confiscata l’auto. La Stampa: il suo legale ha sostenuto che l’apparecchio usato per l’alcol test fosse stato revisionato da un centro non autorizzato.

Rugani condannato a 6 mesi di carcere per guida in stato d’ebbrezza
Torino 01/08/2020 - campionato di calcio serie A / Juventus-Roma / foto Image Sport nella foto: Daniele Rugani

L’ex Juventus, ora all’Ajax, Daniele Rugani è stato condannato a 6 mesi di carcere per guida in stato d’ebbrezza. Non solo: il tribunale di Torino lo ha anche condannato per il pagamento di una multa di 2mila euro, oltre ad avergli revocato la patente e confiscata l’auto di sua proprietà.

Il difensore era stato fermato a Grosseto la notte del 21 luglio 2023, quando si trovava alla guida del Suv di rientro da una serata.

Rugani condannato a 6 mesi di carcere per guida in stato d’ebbrezza

Come riportato da La Stampa:

Il suo legale, l’avvocato Raffaele Tecce, in aula, ha provato a scagionare il calciatore, sostenendo che l’apparecchio usato per l’alcol test fosse stato revisionato da un centro non autorizzato e ha detto: «Non possiamo fidarci dell’esito dell’alcol test e dobbiamo basarci solo su quanto rilevato dalle forze dell’ordine. Non ci si può basare solo sull’alito vinoso». La difesa ha annunciato il ricorso.

Lo scorso anno il difensore ex Juventus a processo

Il 21 luglio 2023 è risultato positivo all’alcoltest mentre tornava a Torino alla guida della sua auto sportiva. La prima misurazione ha fatto registrare 1.56 grammi di alcol per litro di sangue, scesi a 1.54 al secondo rilievo (effettuato almeno cinque minuti dopo, come previsto dal Codice della strada). In entrambi i casi, ben tre volte la soglia consentita dalla legge.
A quel punto è scattata la denuncia a piede libero per guida in stato di ebbrezza. Rugani avrebbe potuto chiudere i conti con la giustizia pagando i 5mila euro inflitti dal gip con il decreto penale di condanna, schivando – fra l’altro – l’arresto.
Dopo due anni, poi, il reato si sarebbe estinto e la sua fedina penale sarebbe tornata immacolata. Invece ha deciso di opporsi e ieri mattina sarebbe dovuto comparire davanti al giudice Roberto Ruscello per il giudizio immediato. Con l’intenzione di chiedere, per il tramite del suo legale, l’ammissione alla messa alla prova, un istituto che sospende il processo e consente di estinguere il reato con lavori di pubblica utilità in associazioni ed enti senza scopo di lucro a titolo di risarcimento del danno arrecato con la sua condotta alla società civile.

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