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Non esultano contro le ex squadre, non calpestano i loghi avversari… quanta ridicola ipocrisia nel calcio (New York Times)

“Se ti importasse così tanto di non far arrabbiare la tua vecchia squadra, non dovresti proprio farlo quel gol! E sono insopportabili anche lo scambio di maglie all’intervallo, o le sciarpe metà e metà in curva”

Non esultano contro le ex squadre, non calpestano i loghi avversari… quanta ridicola ipocrisia nel calcio (New York Times)
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Il New York Times-The Athletic, nella persona di Tim Spiers che firma l’articolo, non ne può più dell’ipocrisia dei calciatori. In particolare di quelle forme di finto rispetto che ormai usano: tipo non esultare se segni contro una tua ex squadra, o la nuova moda del non calpestare il logo del club avversario entrando in campo. Le chiama letteralmente “le nuove tradizioni più folli del calcio”.

“Ci sono alcuni aspetti del rispetto nel calcio moderno con cui puoi quasi convivere, se ti impegni davvero. Quando fu introdotto nel 2004, il fatto che entrambe le squadre si mettessero in fila e si stringessero la mano prima di una partita fu ampiamente deriso. I giocatori di un’epoca ormai passata non riuscivano a comprendere l’idea di essere gentili con un avversario prima del calcio d’inizio. Il dibattito in realtà è andato avanti per alcuni anni. Nel 2012, l’ex centrocampista del Liverpool e dell’Inghilterra diventato opinionista Jamie Redknapp ha stroncato la pratica definendola “una sciocchezza”, “un imbarazzo”.

“Ma come per gli emoji e i selfie, quando questi gesti vengono ripetuti fino alla nausea, diventano parte della vita quotidiana e le persone smettono di lamentarsi. Quindi, le strette di mano prima della partita restano e sono ora accettate. Il problema è che, una volta che dici di sì a un segno di rispetto troppo zelante, dove tracci il limite?”.

L’ha presa proprio male, Spiers: “Non festeggiare un gol segnato contro una vecchia squadra è forse il gesto più insensato di tutti per non mancare di rispetto. Se ti importasse così tanto di far arrabbiare la tua vecchia squadra, non avresti segnato il gol in primo luogo, amico. E che dire della squadra che ti paga lo stipendio e dei nuovi tifosi che ti sostengono? Davvero il tuo primo istinto dopo aver segnato un gol è pensare all’avversario? Festeggia semplicemente quel dannato gol!”.

E poi: “un’altra cosa di cui il calcio moderno potrebbe fare volentieri a meno è lo scambio di maglie durante l’intervallo. E poi le sciarpe metà e metà sono la versione per tifosi del mostrare troppo rispetto. La gente le compra davvero”. Non può passarci, Spiers.

Ma “quando si tratta di giocatori che non calpestano un logo, non capisco, cosa si ottiene? Non è chiaro da dove abbia avuto origine questo fenomeno curiosamente eccessivamente cortese, ma ormai è diventato realtà”.

“Ragazzi, non è un museo. Né una tomba. Nessuno vi accuserà di mancanza di rispetto verso il vostro club o la squadra avversaria se camminate su qualcosa che è stato letteralmente progettato e posizionato in modo che possa essere calpestato”.

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