Li segna tutti e tre Mbappé. Il “gestore” Ancelotti (come starnazzano gli incompetenti) gioca con i quattro d’attacco assieme e Valverde terzino
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Triste, solitario y Guardiola. Il Madrid di Ancelotti ne fa tre. Se avesse voluto, ne avrebbe segnati nove
Triste, solitario y Guardiola. Finisce malissimo quest’anno l’avventura in Champions del Manchester City. Tre a uno senza storia (il City ha segnato al 92esimo) dopo aver già vinto 3-2 all’andata. Il Madrid ha vinto senza accelerare. Se avesse accelerato, sarebbe finita 9-1. Ma ci vuole rispetto per una grande squadra decaduta. Il simulacro di partita dura quattro minuti. Giusto il tempo di assistere a un lancio millimetrico di Asencio per Mbappé che dal limite dell’area supera Ederson con un pallonetto millimetrico. L’arbitro Kovacs avrebbe potuto fischiare la fine.
Mbappé ha scelto la serata giusta per dimostrare di essere Mbappé. E al 33esimo ha segnato la seconda rete al termine di un’azione in velocità e in palleggio di prima tra Vinicius Rodrygo e Mbappé che quasi va in porta con il pallone. Il City non pervenuto. L’unico alibi è non aver potuto schierare Haaland ma probabilmente sarebbe cambiato poco. A metà ripresa Kylian ha segnato la terza rete e si è portato il pallone a casa.
Ancelotti il gestore (come lo chiamano quelli che di pallone capiscono quanto noi di uzbeko) ha schierato Mbappé, Rodrygo, Vinicius, Bellingham. Tutti insieme, più Valverde terzino destro. Infatti lui non allena, non li fa crescere i calciatori. Basta guardare Mbappé stasera e Mbappé tre mesi fa, ad esempio a Liverpool nel girone. Il calcio è bello, così dicono, perché dà a tutti la possibilità di aprire la bocca. In fin dei conti meglio starnazzare di calcio che di altro.
Nelle ultime quattro stagioni in Champions City e Real Madrid si sono sempre affrontate. Una volta ha vinto Guardiola. Tre volte Ancelotti. La proporzione è quella giusta.