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Thiago Motta e i tre botta e risposta con Cambiaso, Yildiz e Locatelli che non sono passati inosservati

La Stampa sulla Juventus. Sguardi scuri e lunghi silenzi hanno accompagnato il volo di rientro da Eindhoven. Per il tecnico i bonus crescita sono finiti

Thiago Motta e i tre botta e risposta con Cambiaso, Yildiz e Locatelli che non sono passati inosservati
Db Torino 30/10/2024 - campionato di calcio serie A / Juventus-Parma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Thiago Motta

Thiago Motta e i tre botta e risposta con Cambiaso, Yildiz e Locatelli che non sono passati inosservati

Anche La Stampa si dedica alla Juventus e soprattutto a Thiago Motta dopo la sconfitta per 3-1 col Psg e la conseguente eliminazione agli spareggi di Champions e il mancato raggiungimento degli ottavi di finale.

Scrive Nicola Balice:

Sguardi scuri e lunghi silenzi hanno accompagnato il volo di rientro da Eindhoven con l’ingombrante bagaglio di una sconfitta grave sotto ogni punto di vista.  

Han fatto il giro del web le immagini del confronto tra Cambiaso e Motta al momento dell’ingresso lampo in campo, con il terzino che sperava di avere il tempo almeno di scaldarsi salvo scontrarsi con l’urgenza imposta dal tecnico. Così come non è passata inosservata la strigliata a Yildiz che stava tardando l’inizio del riscaldamento alla ricerca di uno scaldacollo, superfluo secondo Motta. E ancora il botta e risposta con Locatelli nelle prime dichiarazioni post-eliminazione, quelle che hanno visto la reale assenza di autocritica nelle parole dell’allenatore nonostante ci fossero tante scelte poi risultate decisive al contrario.

«Rifarei tutto», ma c’è molto su cui riflettere. E non c’è bisogno di un faccia a faccia con dirigenza o proprietà per capire che pure l’intoccabile Thiago ora è chiamato a non fallire almeno l’assalto al quarto posto: i bonus crescita sono finiti.

Torna la solita Juventus di Thiago Motta e Giuntoli e il Psv la manda a guardare la Champions in tv

È tornata la Juventus di Thiago Motta e Giuntoli e se ne va a casa come Atalanta e Milan. Fuori dalla Champions. Eliminata dal Psv che al ritorno ha ribaltato il 2-1 dell’andata con la vittoria per 3-1 maturata ai supplementari. Decisivo ancora una volta Perisic che da interista si è fatto sentire sia all’andata sia al ritorno.

Per fortuna nostra (del Napolista) la Juventus ha scelto la partita con l’Inter per avere la fiammata della stagione. Poi, è tornata la squadra costruita da Giuntoli e guidata da Thiago Motta. Squadra a intermittenza, con decisioni incomprensibili (sia la formazione di partenza sia i cambi). I bianconeri possono rammaricarsi per il palo colpito da Vlahovic (entrato al posto di Kolo Muani) alla fine del primo tempo supplementare. Per il resto, la Juve ha subito gli olandesi per larga parte dei tempi regolamentari. Ovviamente ha provato a reagire dopo il 3-1. Buona la prova di Noa Lang inseguito dal Napoli durante la surreale finestra di gennaio del calciomercato. Gli olandesi hanno giocato decisamente meglio, andavano a un’altra velocità.

La Juve va a casa e può dedicarsi al campionato per centrare almeno il quarto posto che le garantirebbe la Champions del prossimo anno. L’Italia del pallone è naufragata. In Champions fuori tre su tre. È stato un disastro il turno di spareggi.

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