“Da Kvara a Garnacho a Okafor: dal caviale al branzino al tonno in scatola. Se il menù declina così, è legittimo che Conte decida di alzarsi dalla tavola”
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Conte, il rapporto con De Laurentiis scricchiola. È passato da Kvaratskhelia a Okafor (La Domenica Sportiva)
A La Domenica Sportiva Furio Zara fa il punto sul mercato allenatori e parla anche di Antonio Conte e delle possibilità relative alla sua permanenza a Napoli la prossima stagione.
«Il rapporto con De Laurentiis scricchiola, Conte è uscito indebolito dal mercato di gennaio. E poi la vita è come il calcio, i matrimoni e le relazioni finiscono per i bisticci, per i progetti non condivisi, per sopraggiunta noia o perché in qualche modo hai visto partire Kvaratskhelia, aspettavi Garnacho e poi hai visto arrivare Okafor: dal caviale al branzino al tonno in scatola, con tutto il rispetto non è la stessa cosa. E se il menù declina in questo modo, forse è persino legittimo che un allenatore con certe ambizioni decida di alzarsi dalla tavola».
Conte allenerai tu il Napoli l’anno prossimo? La risposta di Conte non è stata affatto «sì certamente» (il Napolista)
Nel giorno in cui Gasperini svela il segreto di Pulcinella, ossia che non ha mai rinnovato con l’Atalanta né rinnoverà, anche da Napoli arriva una discreta bomba mediatica. Antonio Conte smentisce coloro i quali in questi periodo si sono affannati a propagandare il clima sereno nel Napoli e a domanda precisa sul suo futuro, «possiamo dire che Conte allenerà il Napoli il prossimo anno?» non risponde affatto «sì certamente» per dirla alla Marco Messeri indimenticabile in “Ricomincio da tre” con Massimo Troisi. No, Conte, mentre si stropicciava il viso con la mano, ha detto: «Noi dobbiamo crescere, se possiamo crescere, poi vediamo». La domanda era in riferimento all’accostamento di Conte a tante squadre per l’anno prossimo, dalla Roma al Milan.
Quindi non erano castronerie quelle scritte e/o dette da chi prova a fare il giornalista e non l’addetto stampa. Si chiama giornalismo, pensiero critico non fuoco amico. Conte avrebbe potuto serenamente dire: «Ho un contratto di tre anni, ovvio che allenerò il Napoli l’anno prossimo». Poi, magari sarebbe andato via a fine anno ma intanto avrebbe dato ragione a quelli per cui a gennaio non ci sarebbe stata alcuna frattura tra la società e l’allenatore. E aggiungiamo che magari resterà – noi ovviamente ce lo auguriamo con tutto il cuore -, intanto registriamo che non ha risposto come tanti si aspettavano.
Inoltre a una domanda precedente Conte ha detto che gli piacerebbe per una volta allenare una squadra favorita, che ai nastri di partenza è già la più forte. Perché la sua è la storia di un costruttore, di chi è costretto (o sceglie, non lo sappiamo) sempre a partire da situazioni di svantaggio per poi rimontare. Gli è successo più di una volta che poi le squadre siano diventate le più forti.
A Napoli, De Laurentiis ha voluto metterlo a dura prova. Quando il Napoli era in testa al campionato, gli ha venduto Kvaratskhelia e lo ha sostituito con Okafor. Vuole proprio vedere se Conte è il più forte di tutti, se riesce a vincere anche così. Il fato ci ha messo del suo con l’infortunio di Neres. Intanto fin qui il Napoli è sempre primo.