Al Corsera: «Ricordo la cena nella villa sull’Appia Antica con Anna Magnani e Maria Callas. Anna era furiosa. Maria entrò e si precipitò da Anna, si mise in ginocchio davanti a lei: Anna, sei il mio idolo. L’atmosfera improvvisamente si sciolse»

Sul Corriere della Sera, Pippo Zeffirelli, figlio adottivo del regista, racconta la sua storia, come è arrivato ad essere adottato da Franco Zeffirelli e come era il loro rapporto.
«A 18 partii come militare in Marina, a La Spezia. A una licenza andai a Roma con due commilitoni, uno di loro era amico di Mauro Bolognini, il regista, e lo andammo a trovare nella sua casa in piazza di Spagna. Per caso, quel giorno passò a salutarlo Franco Zeffirelli. Così l’ho conosciuto. Franco mi guardava, mi trovava interessante, voleva farmi delle foto. La settimana dopo venne a La Spezia per lavoro, così mi disse ma secondo me era una scusa per rivedermi. Io non sapevo chi fosse, pensavo a un fotografo che lavora nel cinema».
«Nel tempo fu un rapporto difficile e complicato». Perché? «Voleva essere libero e io ero geloso. Litigammo. Dopo tre anni senza sentirci (li passai a New York lavorando per Coppola e Ivory), tornai a Roma, dove nel 1981 ci raggiunse Luciano. Adottò anche lui, ma il mio rapporto con Franco era diverso, lo seguivo in ogni vicenda artistica. Si creò un rapporto di grande amicizia e affetto»
Sul lavoro com’era? «Abbiamo litigato spesso ma non essendo un aiuto regista come gli altri non poteva cacciarmi. Le sue sfuriate abituali erano contro la Juve, per lui rubava e perse una causa contro Trapattoni. Poi se la prendeva sempre col Palio di Siena. Franco era animalista. Una volta fu accusato di aver girato una pubblicità per una nota pellicceria».
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Finisti catapultato…«In un mondo chic, inarrivabile. Ricordo la cena nella villa sull’Appia Antica con Anna Magnani e Maria Callas. Anna era solita andare il sabato a cena da Franco, con il patto che fossero da soli, non voleva vedere nessuno. Chiamò la Callas che era di passaggio a Roma. Franco si dimenticò e la invitò, Anna era furiosa. Maria entrò e si precipitò da Anna, si mise in ginocchio davanti a lei: Anna, sei il mio idolo. L’atmosfera improvvisamente si sciolse. Parlarono tutto il tempo come amiche del cuore, escludendo Franco; ricordo Michael Jackson dopo il suo concerto, venne su un autobus blindato; ricordo Liz Taylor che gli portò in dono un cagnolino, sceso dall’auto, corse tra le braccia del domestico, lo leccò e di Franco non volle saperne. Ma le serate più belle furono quelle d’estate a Positano».