A Poretcast: «Quando andrò in pensione? Io sono già in pensione. Davide diventerà un bravo allenatore. La nuova generazione non riconosce l’autorità. C’è poco rispetto»

«Sono superstizioso. Non è una cosa buona, ma non esserlo porta sfiga». Questo sono le parole usate da Carlo Ancelotti intervistato da Giacomo Poretti durante il podcast Poretcast.
Ancelotti: «Quando andrò in pensione? Io sono già in pensione. Davide diventerà un bravo allenatore»
Di seguito alcuni estratti dell’intervista. Ancelotti parla del suo “segreto”:
«Il mio segreto? Forse sono ancora un po’ calciatore, anche se non dovrei. Mi sento legato ai miei giocatori. Ho molto rispetto delle persone, ma non è una strategia: nasce dagli insegnamenti che ho avuto».
Poi parla dei nuovi calciatori, della nuova generazione:
«La nuova generazione secondo me riconosce poco l’autorità. C’è poco rispetto. A volte mi sento poco considerato».
E ancora:
«Loro però hanno dei pesi che io non avevo a 20 anni. Diventano responsabili di tutta la famiglia. Mia mamma non voleva nemmeno che giocassi a calcio».
Tra i temi affrontati anche il Real e il suo futuro:
«Il Real è un club unico per struttura. I proprietari sono i soci, il presidente si prende carico solo delle perdite».
«Quando andrò in pensione? Io sono già in pensione. Davide diventerà un bravo allenatore».
Carlo continua a sperimentare a centrocampo, deve riempire il vuoto lasciato da Kroos (El Paìs)
Come riporta El Paìs, il Real Madrid ha impiegato diversi mesi per ricostruire il proprio centrocampo dopo l’addio di Toni Kroos, che ha deciso di ritirarsi. La dirigenza e Carlo Ancelotti hanno valutato le opzioni già presenti in rosa, cercando la soluzione migliore per garantire stabilità e qualità alla squadra. Solo a dicembre il tecnico italiano ha trovato un assetto funzionale, capace di mantenere competitivi i Blancos: Dani Ceballos in regia e Jude Bellingham nel ruolo di collante tra centrocampo e attacco. Tuttavia, proprio questi due giocatori mancheranno nella sfida di andata degli ottavi di Champions League contro l’Atlético Madrid.
Ancelotti, già in estate, aveva sottolineato l’importanza di acquistare un centrocampista per colmare il vuoto lasciato da Kroos. Il tedesco, simbolo di ordine e gestione del gioco ha lasciato un’eredità pesante, e il futuro di Ceballos non era affatto certo. Il Betis aveva mostrato un forte interesse per il suo ritorno, ma alla fine un’offerta insufficiente ha fatto sì che rimanesse al Bernabéu. Nessun rinforzo è stato acquistato e, con ogni probabilità, anche in caso di partenza di Ceballos, il club non avrebbe ingaggiato un sostituto.
Scrive così El Paìs:
“Carletto ha continuato a sperimentare nei primi mesi senza trovare una soluzione convincente in una squadra che stava anche cercando di adattarsi a Kylian Mbappé, fino a individuare un equilibrio con Ceballos nella costruzione del gioco e il ritorno di Bellingham sulla trequarti. Entrambi, che hanno anche dato un contributo importante in termini di corsa al fragile sistema difensivo, sono stati i giocatori che meglio hanno cucito il gioco di una squadra che ancora sente la mancanza di Kroos.
«La nostra idea non cambierà», ha dichiarato lunedì Carletto a proposito delle due assenze. «Dobbiamo considerare anche i giocatori che hanno riposato (sabato contro il Betis ndr), che potrebbero avere più opportunità, come Raúl (Asencio) Camavinga. Non rinforzeremo il centrocampo né toglieremo un attaccante», ha precisato.”