Sconfitta dura anche perché inattesa. Tante le spiegazioni addotte da stampa e tifosi, nessuna mi ha convinto. Martedì si ricomincia e il Napoli può battere la Juventus
Sconfitta dura da digerire
Questa tra le sconfitte del Napoli è la più dura da digerire. Intanto perché maturata attraverso un “non gioco”. Cosa alla quale proprio non siamo abituati. Il Napoli avrà pure dei difetti. Certamente ha una fase difensiva approssimativa e inadeguata per una squadra che punta sempre più in alto, Ma ha un gioco. Un bel gioco. Che esegue a memoria. Dando spettacolo in giro per l’Italia. E perché no, per l’Europa. Inoltre la sconfitta con l’Atalanta segue l’ esibizione stupenda di Verona. E quindi arriva ancor più inattesa e bruciante come un uppercut.
Difficile individuare le responsabilità del tecnico o dei singoli calciatori. Ciò perché il match è sembrato svilupparsi, in campo ed in panchina, in un’atmosfera di confusione totale. Basti pensare alla somma delle sostituzioni. Che hanno avuto lo stesso rigore logico di quelle dei tornei tra scapoli ed ammogliati. È vero. Lo abbiamo detto tutti tante volte. Il Napoli se non va a mille non funziona. Il Napoli non sa giocare sotto ritmo. Tutto vero. Ma contro i bergamaschi è stata un’altra musica. Lo ripeto. È apparsa una comunità (calciatori e tecnico) in confusione. Un problema mentale direi.
Difficile trovare una spiegazione
Trovare una spiegazione a ciò è assai difficile. Almeno io non ci riesco. Ne ho ascoltate varie. Ma nessuna convincente. Per esempio, qualcuno ha sostenuto che quanto accaduto a Madrid ha nuociuto molto alla squadra. In primis le esternazioni di De Laurentis. Niente di più falso. Altrimenti a Verona non avremmo visto un grande Napoli. Ancora qualcun altro ricorda che in questo periodo l’anno passato il Napoli ebbe un calo atletico. Ma i dati non dicono questo. Ho visto i giocatori sprintare e scattare (inutilmente purtroppo) fino all’ultimo istante della partita.
C’è poi chi osserva che Mertens non è più quello di un mese fa, che Zielinski non ha giocato granché bene. Mmmmm… Trovatemi chi ha fatto una partita sufficiente. Addirittura qualcuno (e non uno sprovveduto novellino) è arrivato a sussurrare che quando il Napoli perde e le curve applaudono non è segno di maturità, di attaccamento alla squadra…sono le bollette…!!!! Assolutamente una spiegazione irricevibile. Ma che testimonia il disorientamento anche di addetti ai lavori di fronte ad una esibizione inspiegabile.
Il calcio è un gioco semplice
Ma forse la verità, come spesso accade, è semplice. Come è semplice il gioco del calcio. Il Napoli ha trovato un avversario fortissimo. In una grande giornata. Nella quale tutto gli è riuscito alla perfezione. In primis le scelte tattiche di Gasparini che sono state assolutamente perfette. Mentre gli azzurri… dalla testa (Sarri) ai piedi (calciatori) hanno trovato una giornata no. Di quelle che nel calcio capitano. Anche alle squadre forti.
Ma per fortuna martedì si ritorna in campo. Contro la Juve. Quindi non ci sarà tempo per deprimersi. Né occorrono dotti psicoterapeuti per caricare la squadra. L’evento è di quelli “autocaricanti”. Resto convinto che questo Napoli dalle alterne vicende quando è in serata (cosa che fortunatamente capita abbastanza spesso) può battere chiunque. Anche la Juve ed il Real.