Alla Gazzetta: «Vivere sotto i riflettori durante l’adolescenza non è stato facile. Non mi riconoscevo nel mio corpo. Credevo che auto-sabotarmi fosse la soluzione».

L’intervista alla Gazzetta dello Sport di Federica Pellegrini. L’ex nuotatrice ha parlato dei momenti difficili vissuti in carriera e di come sta cambiando il ruolo della donna anche nello sport.
Pellegrini: «Il nuoto mi ha salvata dalle crisi di panico e la bulimia»
Da dove si parte per raccontare una leggenda come lei?
«Dalla famiglia, la mia più grande fortuna. Forse non avrei retto così a lungo senza i miei genitori a coprirmi le spalle. Sin da piccola mi hanno trasmesso la passione per lo sport e lo spirito di sacrificio: mia madre si svegliava alle 5.30 per portarmi in piscina, a scuola, e di nuovo in piscina. Hanno creduto in me senza l’ossessione di farmi diventare per forza una campionessa. Non pensavo di qualificarmi a un’Olimpiade a 15 anni. L’argento di Atene 2004 è stato un bivio, nessuno di noi era pronto. Poi sono arrivati i momenti difficili: problemi alimentari, crisi di panico, la perdita del mio mentore Castagnetti. Ora che sono mamma, se mia figlia dovesse attraversare queste porte dell’inferno, mi chiedo se riuscirei ad affrontare tutto con la stessa lucidità dei miei genitori».
Come ne è uscita dalla bulimia e dismorfia?
Pellegrini: «Vivere sotto i riflettori durante l’adolescenza non è stato facile. Soprattutto stando in costume 24 ore su 24. Vedevo il mio corpo cambiare e non mi ci riconoscevo. Credevo che auto-sabotarmi fosse la soluzione; poi ho capito che compromettevo anche le mie prestazioni e quello è stato il mio campanello d’allarme. Il nuoto mi ha salvata. Volevo smettere dopo la morte di Castagnetti, ma la passione mi ha riportata in acqua. Fino all’ultima gara di Tokyo 2021 lo sport ha avuto priorità su tutto».
Se potesse rivivere una gara?
«Mondiali di Roma 2009, i 200 stile libero. Con la testa di oggi e il fisico di allora avrei potuto fare ancora meglio. Forse quel record mondiale sarebbe durato di più. Sentivo che sarebbe stato battuto ai Mondiali 2023, tutti volevano vedere come reagissi, così ho giocato d’anticipo spostando l’attenzione sull’annuncio della mia gravidanza».
In quel video ha scherzato sul fatto che sarà sua figlia a riprenderselo…
Pellegrini: «L’abbiamo messa in acqua subito perché le passioni vanno tramandate. Ma l’importante è che faccia sport, qualunque sarà».
E’ entrata nel CdA della Fondazione Giulia Cecchettin…
«Quando suo padre Gino mi ha chiamata, ho detto subito di sì. L’Italia è ancora un Paese patriarcale. Non si può sorvolare su femminicidi come quello di Giulia o sul fatto che esista un problema di linguaggio. La violenza di genere resta anche nelle battute da spogliatoio. Oggi stiamo vivendo una rivoluzione al femminile, ma più è forte, più cresce anche la corrente opposta. Però non faremo un passo indietro».