Montaño è stato squalificato per due anni e il suo club inizierà il campionato con 33 punti di penalizzazione. Sospesi anche due dirigenti della squadra.

In Bolivia si è verificato in queste ore uno scandalo calcistico. La società Aurora, militante nella Primera División, comincerà il campionato con 33 punti in meno per un furto di identità. Si tratta del giocatore Gabriel Montaño, il cui vero nome è Diego Hernan Montaño Moizán.
Scandalo calcistico in Bolivia: Montaño mente sulla sua età e il suo nome
Il calciatore ha mentito sul nome e sull’età; ha 25 anni, non 19 come aveva fatto credere, e inoltre è stato squalificato per due anni. La sanzione, come riporta il quotidiano Diez, deriva dall’utilizzo di un documento d’identità falsificato, in cui Montaño afferma di essere suo fratello defunto. Quest’inganno gli ha permesso di giocare in Primera División ed essere convocato dalla Nazionale boliviana per le partite di qualificazione ai Mondiali 2026, senza però esordire.
Le indagini sono cominciate lo scorso dicembre, quando un altro club boliviano aveva accusato Montaño di aver mentito sulla sua età e la sua identità.
Anche due dirigenti del club Aurora sono stati sospesi per tre anni, anche se il calciatore aveva assicurato che la società non era a conoscenza dell’inganno.
Sin da quando aveva 14 anni, Montaño aveva mentito sulla sua età, dicendo essere un 19enne.