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Conte, è finito il febbraio nero: da marzo a maggio le sue squadre volano (Gazzetta)

Tra marzo e maggio, Conte viaggia a una media di 2,33 punti a partita: una marcia che probabilmente basterebbe per brindare

Conte, è finito il febbraio nero: da marzo a maggio le sue squadre volano (Gazzetta)
Ni Napoli 25/01/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Juventus / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Conte, è finito il febbraio nero: da marzo a maggio le sue squadre volano. 

Scrive la Gazzetta dello Sport con Vincenzo D’Angelo:

Il febbraio nero sembra già un brutto ricordo e marzo ha rilanciato le ambizioni di Conte e i suoi ragazzi. Del resto, lo dice la storia del tecnico: negli ultimi mesi di stagione le sue squadre chiudono in crescendo. Tra marzo e maggio, Conte viaggia a una media di 2,33 punti a partita: una marcia che probabilmente basterebbe per brindare all’ennesima impresa sportiva. E adesso si prepara alla grande volata col vento in poppa, grande fiducia, ritrovata consapevolezza e possibilità di poter scegliere di partita in partita la formazione migliore. Un lusso all’improvviso, dopo aver affrontato un mese con gli uomini contati. 

«Fidatevi di me», Conte si toglie i sassolini dalle scarpe, ha ricevuto critiche che non si aspettava (Repubblica)

Antonio Conte e quel «fidatevi di me» che Repubblica Napoli – con Marco Azzi – legge come risposta a critiche che il tecnico salentino ha ricevuto sin dall’inizio e che non si aspettava visto che è arrivato a Napoli per riportare alla vita un paziente in coma profondo.

Scrive Repubblica Napoli:

Tre parole, ma suffragate da 60 punti in classifica e soprattutto da una quantità extra large di fatti. «Fidatevi di me». Conte ha rotto gli indugi dopo la vittoria con la Fiorentina, col duplice intento di massimizzare la compattezza dell’ambiente intorno al Napoli e togliersi qualche sassolino dalle scarpe, avendo tollerato per sette mesi delle critiche a suo giudizio infondate e che il tecnico leccese non si aspettava nemmeno di ricevere.

Sulla panchina azzurra l’ex ct della Nazionale era arrivato infatti con la difficile missione di rimettere in linea di galleggiamento una nave affondata e invece ha dovuto convivere spesso con un clima di inopinato scetticismo, che si è appoggiato di volta in volta su diverse e sovente strumentali motivazioni. Dalla qualità del gioco degli azzurri alla scelta del modulo, dall’acquisto caldeggiato di Romelu Lukaku alla carenza di incisività della squadra in zona gol. Parva materia in tutti i casi, però, classifica alla mano. Il secondo posto a – 1 dall’Inter all’inizio della stagione era impensabile e adesso basta e avanza per zittire gli irriducibili denigratori del tecnico pugliese, che è sempre andato avanti per la sua strada e si è guadagnato sul campo il diritto di competere fino alla fine per lo scudetto: pretendendo, tuttavia, che per nessuno si possa confondere con un obbligo. 

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