Al podcast “La Telefonata” Bertolucci è sicuro: «Al 90% ha scelto chi sarà il prossimo coach che affiancherà Simone Vagnozzi, al posto di Darren Cahill»

Come noto, quella in corso è l’ultima stagione in cui Darren Cahill seguirà Jannik Sinner in qualità di coach assieme a Simone Vagnozzi. Reduce da una lunga carriera in giro per il mondo, l’australiano si congederà dal tennis professionistico al termine del 2025, per godersi un po’ di meritato riposo. La domanda che quindi tanti appassionati italiani si fanno é: chi ci sarà al fianco di Vagnozzi nell’angolo dell’altoatesino a partire dal prossimo anno? Su tale argomento si sono soffermati Paolo Bertolucci e Adrian Panatta al podcast “La Telefonata”.
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«Al 90% ha scelto chi sarà il prossimo coach che affiancherà Simone Vagnozzi, al posto di Darren Cahill», ha affermato Bertolucci riferendosi a Sinner, scatenando la curiosità del suo ex compagno di Davis. Quest’ultimo ha poi chiesto all’attuale opinionista di Sky Sport se il (presunto) futuro coach è italiano o americano, ma in entrambi i casi la risposta è stata no. «Allora sarà un Europeo? È stato un top-10?», ha incalzato Panatta. E Bertolucci: «Sì, al 90 percento, e penso di sì, o comunque è stato molto vicino alla top ten».
L’ultima domanda di Panatta, però, resterà senza risposta: «È scandinavo?». Bertolucci: «Non te lo dico, altrimenti sarebbe troppo facile». Staremo a vedere.
Cahill: «Agassi coach di Sinner? È un fan, ama il suo stile di gioco»
Il coach australiano lascerà a fine stagione, ma non vuole parlarne: «Jannik ha voluto dirlo, ma io non ho intenzione di parlare di me. Il protagonista qui è lui».
Non lasciano indizi, né Cahill, né Vagnozzi. Ma qualche suggestione si può comunque ipotizzare. “La lunga chiacchierata che Darren e Jannik hanno fatto con Andre Agassi ieri all’ora di pranzo” può già dirci qualcosa. «In alcune cose sono simili – spiega “papà Darren” – in altre totalmente diversi. È impossibile avere due giocatori uguali, vedono e affrontano un match allo stesso modo. Ho parlato con Andre, è un fan di Jannik, lo stima e ama il suo stile di gioco. Mi piace sempre sentire la sua opinione sul modo di giocare di Jannik e su quelli che possono essere i suoi margini di miglioramento. Andre è stato un grande campione, una leggenda di questo sport, ha vinto otto Slam e l’oro olimpico. Jannik è ancora lontano da questi numeri ma è sulla strada giusta per provare a imitarlo».