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Piqué nega le accuse sul caso Supercoppa in Arabia: «Mi state danneggiando la reputazione» (Relevo)

L’interrogatorio in tribunale è durato più di due ore. L’ex calciatore del Barcellona era stato accusato di corruzione negli affari e amministrazione iniqua.

Piqué nega le accuse sul caso Supercoppa in Arabia: «Mi state danneggiando la reputazione» (Relevo)
Db Barcellona (Spagna) 17/02/2022 - Europa League / Barcellona-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gerard Pique'

Gerard Piqué stamani ha testimoniato in tribunale per il caso delle commissioni della Supercoppa in Arabia Saudita, accusato di aver effettuato pagamenti a Luis Rubiales (ex presidente della Rfef) e alla Federcalcio spagnola per il ruolo di mediatore che ha trasferito la competizione spagnola in Medio Oriente. L’ex calciatore del Barcellona ha negato le accuse a suo carico.

Piqué in tribunale per il caso Supercoppa in Arabia

Relevo riporta i dettagli dell’udienza:

Poco dopo le 9:10 Gerard Piqué è arrivato al Tribunale di Majadahonda, con otto membri della polizia a fargli da scorta. Nonostante abbia inviato tutta la documentazione richiesta, l’interrogatorio davanti al giudice Delia Rodrigo è durato più di due ore. Sul tavolo le commissioni ricevute per ottenere la Supercoppa spagnola in Arabia Saudita, e la questione di Luis Rubiales per far sembrare che la società di Piqué, Kosmos, non stesse effettivamente lavorando per la Rfef. All’epoca Piqué giocava ancora nel Barcellona. 

L’ex calciatore ha dovuto rispondere alle accuse contro di lui: corruzione negli affari e amministrazione iniqua. Da quando l’accordo è andato avanti, la società di Piqué ha addebitato più di 10 milioni di euro di commissioni, (1,6 milioni questo stesso anno), che è una parte centrale della sua difesa: ha chiarito il fatto che essere un giocatore non ha influito su chi pagasse. L’interrogatorio è andato avanti normalmente, Piqué ha risposto alle domande del giudice, dell’accusa e della sua difesa. Alla fine ha voluto prendere la parola, su sua richiesta: ha assicurato, con voce tremante, che questo processo gli sta causando un enorme danno alla reputazione, che aveva ottenuto il miglior contratto possibile per la Federazione (quello che gli è stato chiesto), e che tutto questo lo stava solo danneggiando e non lo meritava.

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