“Vincere in casa dell’Atletico è una cosa, ma farlo nel modo in cui lo ha fatto il suo Barcellona (4-2: ma al 72esimo perdeva 2-0 ndr) ne è un’altra”

Flick sta portando il suo Barcellona ad un livello di calcio incredibile. Grazie anche a uno straordinario Yamal, ieri i blaugrana hanno vinto al Metropolitano per 4-2, dando non più di una grana a Simeone che pure aveva trascorso una settimana non semplice dopo l’eliminazione dalla Champions dovuta all’errore di Julian Alvarez dal dischetto. I tedeschi della Süddeutsche hanno analizzato la vittoria di ieri e hanno paragonato il Barcellona al Bayern Monaco di qualche tempo fa da lui allenato, con differenze evidenti.
Flick e il suo straordinario Barcellona a confronto col suo Bayern (Süddeutsche)
Di seguito un estratto di quanto scrive il quotidiano tedesco:
“Gli eventi al Metropolitano sono stati davvero straordinari: al 72’ il Barcellona era ancora sotto 0-2, ma con il 4-2 finale la squadra di Flick non solo si è ripresa la vetta della classifica, che era stata temporaneamente ceduta al Real Madrid per 24 ore, ma ha probabilmente eliminato l’Atlético dalla corsa al titolo. Barça e Real ora hanno entrambi 60 punti, ma i catalani hanno una partita in meno. A dieci giornate dalla fine, l’Atlético è terzo con quattro punti di ritardo. «Dobbiamo essere realistici», ha detto l’allenatore dei Colchoneros, Diego Simeone, quando gli è stato chiesto delle possibilità di vincere la Liga.
Domenica sera, Flick si è addirittura sentito chiedere se il suo attuale Barça gli ricordasse il Bayern Monaco del 2020, che aveva vinto tutti i trofei possibili. Il Barça, infatti, è in corsa non solo per il campionato, ma anche per la Coppa del Re e la Champions League (dove affronterà il Borussia Dortmund ai quarti di finale). «Uff, domanda difficile», ha risposto Flick, prendendosi un attimo per riflettere. «Non direi che sia la stessa cosa.» Le circostanze, ha spiegato Flick, erano diverse a causa della pandemia e della lunga pausa cinque anni fa. Tuttavia, ora sente che la sua squadra ha molta fiducia e può ottenere grandi risultati.
Perché vincere in casa dell’Atlético è una cosa. Ma farlo nel modo in cui lo ha fatto il Barcellona domenica sera, in un contesto ancora complicato, è un’altra. Il dolore per la morte improvvisa, avvenuta poco più di una settimana fa, del medico sociale Carles Miñarro non si è ancora dissolto. Questo potrebbe aver contribuito alla sensazione che nel primo tempo si stesse assistendo più a una seduta di terapia tra due squadre traumatizzate che a una partita di calcio. Anche l’Atlético, infatti, aveva il suo dolore da elaborare.
La scorsa settimana, i Colchoneros sono stati eliminati dalla Champions League in modo assurdo e tragico ai rigori contro il Real Madrid. E ci è voluto del tempo prima che trasformassero la frustrazione in spirito combattivo, come si usa dire in Spagna. Prima ha segnato Julián Álvarez (45’), nonostante fosse febbricitante, poi il suo compagno d’attacco Alexander Sörloth (70’). Ma il 2-0 non è bastato. Robert Lewandowski ha avviato la rimonta con un capolavoro tecnico in girata (72’), “seminando il dubbio” nell’Atlético, come ha detto Simeone. Ferran Torres ha poi siglato il pareggio al 78esimo”.