Il sindacato ha avviato una causa a livello mondiale contro Atp, Wta e Itf. «Sistema corrotto, abusivo e illegale»

Djokovic, Kyrgios e molti altri tennisti passano all’attacco contro il “sistema” tennis. Lo scrive anche il Telegraph che parla di come il sindacato presieduto dal serbo insieme a un gruppo di giocatori “ha avviato una causa legale a livello mondiale contro quello che ha definito un sistema «corrotto, abusivo e illegale»“. Di questo sistema fanno parte i tre tour principali: l’Atp (che si occupa degli uomini), la Wta (l’organismo equivalente per le donne) e l’Itf (che organizza eventi di secondo livello).
Djokovic e i tennisti passano ai fatti: causa legale contro Atp, Wta e Itf
Le principali rimostranze riguardano il calendario, i brevi periodi di pausa e l’approccio restrittivo alle esibizioni esterne, e le condizioni di gioco che lasciano così tanti giocatori alle prese con infortuni o stress mentale. inoltre l’accusa è di truccare i premi.
Si tratta di una vera e propria class action avviata negli States, nel Regno Unito e in Europa. I querelanti sono 22, “il nome più noto è quello di Nick Kyrgios, l’australiano che si trova in testa ai 12 querelanti nel caso americano”.
Anche la Professional Tennis Players Association, il sindacato dei tennisti, si trova tra i querelanti. Djokovic che è nel comitato esecutivo del sindacato insieme alla due volte finalista di Wimbledon Ons Jabeur, non è elencato come querelante.
In una dichiarazione, Ahmad Nassar, l’amministratore delegato della Ptpa (il sindacato, ndr),ha affermato che «Il tennis è corrotto. I giocatori sono intrappolati in un sistema ingiusto che sfrutta il loro talento, sopprime i loro guadagni e mette a repentaglio la loro salute e sicurezza. Abbiamo esaurito tutte le opzioni di riforma attraverso il dialogo e gli organi di governo non ci hanno lasciato altra scelta che cercare di ottenere responsabilità attraverso i tribunali».
La causa copre numerosi ambiti, tra cui: “soppressione dei tornei rivali da parte dei tour; fissazione del montepremi in modo che i tornei non possano offrire più di un importo specificato; utilizzo di punti di classifica per scoraggiare i giocatori dal partecipare ad eventi rivali, tra cui le Olimpiadi; un programma estenuante di 11 mesi con pochissimi tempi morti; la programmazione che comporta partite giocate nelle prime ore del mattino”.
Adesso le tre organizzazioni chiamate a rispondere delle accuse devono prendere “una decisione complicata e potenzialmente costosa se combattere il caso in tre diverse giurisdizioni globali“.
Il ruolo di Trump nella causa contro il sistema tennis
Secondo fonti, per il Telegraph, attendibili, “la tempistica della causa legale della Ptpa è collegata al cambio di amministrazione alla Casa Bianca. Non solo è probabile che la nuova amministrazione repubblicana crei un ambiente più favorevole alle cause anti-trust rispetto a quella democratica, dato il suo disprezzo per la burocrazia, ma lo stesso presidente Trump è chiaramente interessato a svolgere un ruolo sulla scena sportiva“.
Ormai è noto l’interesse di Trump per lo sport come soft power. “Il mese scorso, è stato il primo presidente in carica a partecipare al Super Bowl”. Nella sua lista di chiamate frequenti c’è anche Serena Williams, tra l’altro. L’ex tennista ha dichiarato a proposito di ciò:
«Parlo con molti presidenti. Ho parlato con Barack, ho parlato con i Clinton. Ho parlato con ogni presidente da quando sono viva, incluso Ronald Reagan».
“Sono state contattate l’Atp, la Wta, l’Itf e l’Itia per avere una risposta“.