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L’attacco frontale a Sinner del sindacato di Djokovic: l’atto contro Atp, Wta e Itf è pieno di falsità

Lo sottolinea Fanpage: la ricostruzione del caso doping di Sinner è manipolata e piena di errori. Tra i firmatari c’è anche Kyrgios

L’attacco frontale a Sinner del sindacato di Djokovic: l’atto contro Atp, Wta e Itf è pieno di falsità
Italy's Jannik Sinner greets Serbia's Novak Djokovic (R) after victory in their men's singles semi-final match on day 13 of the Australian Open tennis tournament in Melbourne on January 26, 2024. (Photo by Lillian SUWANRUMPHA / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --

Nelle more dell’attacco frontale al “cartello” del tennis che la Ptpa, il sindacato dei tennisti di Djokovic, ha fatto scattare nei tribunali di mezzo mondo contro Atp, Wta e Itf, c’è anche – messa nero su bianco – una rappresaglia contro Jannik Sinner. Una strumentalizzazione. Non peraltro tra i 12 firmatari dell’esposto c’è anche Nick Kyrgios.

Come sottolinea Fanpage, nell’esposto del sindacato ci sono una serie di falsità sul caso doping del numero 1 del mondo, che offrono una sponda concreta alla risposta dell’Atp: “Favoriscono sistematicamente la divisione attraverso la disinformazione”.

Nel punto 254 dell’atto legale depositato negli Stati Uniti, scrive Fanpage, si leggono cose completamente false. Tipo che L’Itia avrebbe “accettato la spiegazione di Sinner secondo cui il suo fisioterapista aveva applicato accidentalmente una sostanza vietata sulla pelle di Sinner durante il trattamento“.  “Quest’ultima è una ricostruzione dei fatti completamente diversa da quella resa da Jannik, avvalorata dal suo staff di allora e accettata da Itia e Wada: non ci fu nessuna applicazione – sia pure accidentale – della sostanza vietata in questione, ma una contaminazione, peraltro nella misura inferiore a un miliardesimo di grammo, dovuta all’uso del Trofodermin da parte del fisioterapista Naldi su un proprio dito ferito. Una ricostruzione peraltro accettata non solo dall’Itia, che ha revocato immediatamente la sospensione a Sinner come da suo regolamento, ma anche da quella Wada che prima ha fatto appello al Tas per farlo squalificare e poi ha patteggiato con lui lo stop di tre mesi”.

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“Ma l’atto della Ptpa dice il falso anche nel passaggio successivo del punto in questione, accusando l’ente che si occupa dell’antidoping nel tennis di aver assolto direttamente Sinner senza “alcuna indagine”: “Come risultato della sua immediata accettazione, l’Itia ha concluso che Sinner non aveva “alcuna colpa o negligenza” per il suo test positivo e gli ha permesso di competere agli US Open del 2024, che Sinner ha vinto. Non c’è stata alcuna indagine che si sia trascinata per oltre un anno su un giocatore di spicco che non aveva espresso alcun problema con il cartello”, dove per “cartello” si intende il sistema di Atp & Co con cui – si lascia intendere – Sinner sarebbe pappa e ciccia”.

I fatti dicono tutt’altro: l’Itia non ha deciso niente di sua iniziativa, e men che meno senza “alcuna indagine”, ma ha demandato la risoluzione del caso Sinner a un tribunale indipendente, Sport Resolution, che nell’agosto del 2024 – dunque dopo oltre 4 mesi dalla positività di Jannik – ha emesso la sentenza di assoluzione a conclusione di un’indagine condotta da esperti indipendenti. È Sport Resolution e non l’Itia (che ne ha recepito la sentenza) a concludere il 19 agosto che “il signor Sinner non ha avuto alcuna colpa o negligenza e, pertanto, qualsiasi periodo di sospensione è eliminato”.

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