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Kimi Antonelli: «Storia è la materia che mi piaceva meno: era un po’ noiosa, adesso è interessante con la Guerra Fredda»

A Repubblica: «Se Wolff mi chiama Andrea qualcosa non va, se usa Antonelli allora sono proprio guai. Cerco di disconnettermi il più possibile dai social»

Kimi Antonelli: «Storia è la materia che mi piaceva meno: era un po’ noiosa, adesso è interessante con la Guerra Fredda»
Mercedes' Italian driver Andrea Kimi Antonelli prepares before first practice session, ahead of the Italian Formula One Grand Prix at Autodromo Nazionale Monza circuit, in Monza on August 30, 2024. (Photo by Andrej ISAKOVIC / AFP)

Andrea Kimi Antonelli è un sogno per i tifosi italiani di F1. Alla sua prima gara da pilota ufficiale con la Mercedes non ha per niente sfigurato. Anzi, per Der Spiegel “ha rubato la scena a Hamilton“. A Melbourne dopo un testa coda ha recuperato arrivando ai piedi del podio, quarto. Nelle qualifiche sprint del Gp di Cina è ancora quarto. Nella sua intervista a Repubblica dopo l’Australia traspare tutte l’innocenza di un diciottenne.

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Kimi Antonelli: «Se Wolff mi chiama Antonelli, allora sono guai»

Il debutto promette bene: cancellato l’incidente nelle libere di Monza 2024?
«Un episodio che mi ha segnato, però mi ha insegnato tanto. Ai test in Bahrein ho capito di essere un pilota di F1. Con la sua routine: piego e metto i vestiti sempre nello stesso ordine e salgo in macchina dal lato sinistro. E sì, Melbourne ha cancellato Monza, ora posso dirlo».

Anche il suo capo, Toto Wolff: cosa le ha detto?
«Era contentissimo, mi ha scritto un bel messaggio concluso a lettere maiuscole: “Devi stare lontano dalle linee bianche e dall’erba”. Si riferiva al mio testacoda all’inizio. Ma soprattutto è importante che continui a chiamarmi Kimi:
abbiamo stabilito che significa che è tutto ok, se invece mi chiama Andrea qualcosa non va, se usa Antonelli allora sono proprio guai».

Vero che mamma Veronica vero non guarda le corse in tv?
«Sì, e a Melbourne sono dovuti andare a cercarla per dirle che la gara era finita, credo fosse rinchiusa in una stanza dell’hospitality della Mercedes, era troppo nervosa per guardare la tv, penso l’abbia seguita sul live timing. E adesso che ho preso la patente, non deve neanche più scarrozzarmi per Bologna».

Quest’anno avrà la maturità. Materia preferita?
«Inglese perché mi riesce facile. Storia quella che mi piaceva meno: fino all’anno scorso era un po’ noiosa, adesso è più interessante, ci occupiamo della Guerra Fredda».

Che fa nel tempo libero, se ne ha?
«Cerco di disconnettermi il più possibile dal telefono e dai social. Gioco a bowling con gli amici, vado al cinema, sto in famiglia: ne sento il bisogno dopo un po’ che sono via. Ora però ho molto da fare».

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