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Lance Armstrong: «Ho perso cinque o sei dei miei rivali a causa di droghe o alcol. Io ho sempre lottato»

«Il ciclismo è antiquato. I miei figli non guarderebbero mai una tappa del Tour de France. Direbbero : ‘Quando c’è un incidente o qualcosa di interessante?’»

Lance Armstrong: «Ho perso cinque o sei dei miei rivali a causa di droghe o alcol. Io ho sempre lottato»
2000 archivio Image / Sport / Ciclismo / Marco Pantani-Lance Armstrong / foto Panoramic/Image Sport

Lance Armstrong, sette volte vincitore del Tour de France (dal 1999 al 2005), accusato di doping sistematico dall’Usada (United States Anti-Doping Agency) nel 2012, ultimamente ha dichiarato: «anche i miei rivali hanno imbrogliato e questo li ha distrutti. Ho perso cinque o sei dei miei principali rivali di quella generazione a causa della droga, dell’alcol e delle cattive abitudini. Io, invece, ho sempre lottato».

L’ex ciclista, oggi 53enne, è intervenuto durante l’evento organizzato da Terra Api, il “Terra’s First Health” a San Francisco. E ovviamente ha parlato del suo passato.

«Il ciclismo ne ha uccisi alcuni. Ho perso cinque o sei dei miei principali rivali di quella generazione a causa di droghe, alcol e cattive abitudini».

Lance Armstrong: «I miei figli non guarderebbero mai il Tour de France»

Lui è riuscito a vincere la sua battaglia contro l’alcolismo anche se «ci sono stati giorni in cui pensavo che non avrebbe funzionato, ma non mi sono arreso».

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Parla anche del ciclismo di oggi e del Tour de France. «Quando correvo, pensavo che il Tour de France fosse la mia gara. Ero convinto che il Tour appartenesse a me. E non è così. Ho sbagliato, pensavo fosse mio». «Il ciclismo è antiquato e lo è rimasto, non credo che cambierà tanto presto. Una famiglia possiede l’evento Tour de France: e non la lascerà andare… Non riesco a immaginare quante volte quella famiglia ha ricevuto offerte per vendere la gara, e non lo ha fatto. È loro».

Oggi, «se chiedessi ai miei figli piccoli di sedersi e guardare una tappa del Tour de France, non lo farebbero mai… Direbbero qualcosa tipo: ‘Puoi andare avanti fino al punto in cui c’è un incidente o qualcosa di interessante?’».

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