ilNapolista

Ve lo ricordate Flamini? È diventato ricchissimo grazie all’ambientalismo (The Times)

Ha creato e gestisce una società che produce biocarburanti. Già ai tempi del Milan finiva di allenarsi e correva a “lavorare”

Ve lo ricordate Flamini? È diventato ricchissimo grazie all’ambientalismo (The Times)
Db Siena 19/05/2013 - campionato di calcio serie A / Siena-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Mathieu Flamini

Ve lo ricordate Mathieu Flamini? Vinse uno scudetto col Milan. Ad un certo punto i compagni di squadra a Milano cominciarono a notare che usciva dal campo e dopo l’allenamento correva a a fare riunioni di lavoro. Nel 2008, ancora a un decennio dalla fine della sua carriera da giocatore, ha co-fondato GFBiochemicals, un’azienda che sviluppa alternative sostenibili ai prodotti a base di combustibili fossili. È diventato ricchissimo, molto più di quanto non lo fosse già calciatore. E l’ha fatto lavorando eticamente alla salvaguardia dell’ambiente. Ne scrive il Times.

Tanto per cominciare ha seguito una dieta priva di carne negli ultimi 15 anni. Logico per un atleta: “Riduci l’apporto di proteine ​​animali e riduci l’acidità nel flusso sanguigno”, spiega lui. “Meno infortuni, migliori prestazioni, recupero più rapido. Stai anche avendo un impatto sulle emissioni di CO2: due piccioni con una fava”.

Flamini: «Ero davvero scarso in chimica. E gestisco un’azienda biochimica»

“La vita è un paradosso. A scuola odiavo parlare inglese. Mi nascondevo quando ci chiedevano di parlarlo! Ora probabilmente lo parlo il 90 percento delle volte. Ero davvero scarso in chimica. E gestisco un’azienda biochimica. Mi piacciono le sfide. Quando ho detto, a cinque anni, “Voglio fare il calciatore”, la gente diceva “Mettiti a posto la testa. È impossibile!” Si tratta di passione e dedizione. È resilienza. E lo stesso vale per un calciatore che si esibisce di fronte a milioni di persone o per un imprenditore, o per l’amministratore delegato di una multinazionale che guida 1.000 persone. Devi gestire la pressione, essere in grado di ispirare e lavorare in team”.

Riguardo alla questione ambientale dice: “Non credo nel dire alle persone di smettere di fare quello che fanno da 20 anni. Non risolverai un problema in questo modo. Ciò che puoi fare è sviluppare una tabella di marcia in modo che gli organi di governo e i club riducano il più possibile la CO2, con i biocarburanti, con l’energia solare, costruendo con materiali riciclati. E il calcio ha una portata enorme, quindi puoi fare la differenza se tutti noi facciamo piccole attivazioni, come andare a una partita in bicicletta, consumare un pasto a base vegetale. Invece di buttare via il tuo vecchio kit, vendilo o donalo a qualcun altro“.

ilnapolista © riproduzione riservata