Gli striscioni delle due curve con la citazione della Mannoia “chi non lotta ha già comunque perso” sembrano scritti da Conte

Lukaku, dodici reti e dieci assist. Ma ora in emergenza c’è la difesa
Dodici reti e dieci assist. Ogni volta che segna il Napoli vince. Con Kvara era il top player della squadra e poi è rimasto solo lui. Romelu Lukaku è determinante in questa stagione e per questo finale. Dopo di lui c’è McTominay che con la prima doppietta diventa il secondo bomber per realizzazioni e obbedisce ai desiderata di Conte in conferenza stampa. Stavolta il secondo tempo non è un incubo ma in 16 minuti schiaccia l’Empoli segnando due gol.
Nel primo tempo il Napoli non inizia all’arrembaggio ma prende terreno minuto dopo minuto. Prima Lukaku viene murato nell’area piccola ma nell’azione successiva al 18° big Rom serve McTominay che con un tiro secco non sbaglia e torna al gol dopo 2 mesi. Gli azzurri entrano in controllo e provano a imbastire azioni per il raddoppio, ci prova Neres ma Vazquez riesce a deviare in angolo. Non manca qualche sbavatura in difesa con un errore di Rahamani che nella lunetta regala palla a Fazzini che spara alto. La prima frazione di gioco si chiude senza ulteriori sussulti, da annotare un gran tiro al volo dalla distanza del “napoletano” Sebastiano Esposito con Meret che devia in calcio d’angolo.
Lukaku goleador e assistman
Nel secondo tempo questa volta il Napoli prova a iniziare bene e con ritmo alto. Ci prova ancora Scott appena entrato in area ma il destro finisce alto. E al 10° arriva il primo spunto di Neres che mette in area ma Olivera di testa non trova la porta. Ma il gol è nell’aria ed è Lukaku che non sbaglia segnando il 2-0 al 12° della ripresa. L’Empoli prova a farsi sotto ma al 16° Lukaku torna a fare l’assistman per McTominay che segna la sua prima doppietta: 3-0 per scacciare i fantasmi dei secondi tempi. Lo scozzese è scatenato e colpisce il palo sfiorando la sua prima tripletta con la maglia azzurra. La gara a questo punto si spegne col pieno controllo del Napoli ma arriva lo stop di Juan Jesus: un infortunio da valutare dopo quello di Buongiorno e spazio a Rafa Marin.
Da una parte ci sono gli infortuni che hanno occupato tutti reparti e ora è la difesa in emergenza, dall’altra i tanti cambi modulo con il 4-3-3 che rappresenta quello più efficace in fase realizzativa. Conte sta conducendo il Napoli in una stagione memorabile, a 3 punti dall’Inter a 6 giornate dalla fine per lottare fino alla fine e non ha voglia di arrendersi: gli striscioni delle due curve con la citazione della Mannoia “chi non lotta ha già comunque perso” sembrano scritte dal coach british-pugliese. E ora tutti a Monza.