Il venerabile maestro Romelu è stato ufficialmente ventidue volte decisivo. Billing basso è un ossimoro notevole

Le pagelle di Napoli-Empoli 3-0, a cura di Fabrizio d’Esposito.
MERET. Stavolta l’Empoli non è più corsaro (era la tredicesima, eh!, di ritorno) e l’unica e vera parata del giovane Meret è su quel tiraccio maligno dello stabiese di proprietà dell’Inter. E la porta torna finalmente vergine in questo Lunedì Santo di nuvole e speranze – 6,5
MAZZOCCHI. Nessuno vuole guastare la festa del figliol prodigo acclamato dal popolo alla sostituzione, ma Pezzella, altro napoletano, su quella fascia va almeno tre volte al cross, senza dimenticare che Amir deve sovente spostarsi a destra per impostare dal basso, perdipiù annaspando. Non solo. L’intesa con Na-Politano non è proprio telepatica. Detto questo Don Pasquale fu Biondo non arretra mai e un paio di volte discende e offende con efficacia e così anche noi leviamo in alto le palme, seppur di lunedì, in segno di saluto e di omaggio – 6
SPINAZZOLA dal 75’. Senza voto
RRAHMANI. Un conto è la pressione da godere a livello mentale – Antonio Conte dixit – un altro la pressione fisica degli avversari, come già col Bologna e non solo. Per fortuna che il fenomeno dura una ventina di minuti mettendo fine alle sofferenze del povero Amir, l’azzurro che patisce di più l’aggressione dei bianchi della provincia toscana – 6
JUAN JESUS. Giovannino Gesù prosegue la sua fase positiva nell’era del contismo. E braccia e mani, stasera, sono rigorosamente attaccate al corpo. Basta questo – 6
RAFA MARIN dal 71’. Un soldatino disciplinato e ordinato – 6
OLIVERA. Mati l’uruguagio è decisamente il difensore che avanza di più e pure bene. Da segnalare la cabeza su traversone del profeta David e il passaggio decisivo per il due a zero di Lukakone Nostro – 7
GILMOUR. A questo punto del cammino azzurro, osiamo dire che la terra di mezzo con Billy the Kid al posto di Zambo dà sollievo e più respiro al Caro Lobo affaticato. I due si alternano dalla difesa al centro e viceversa. Non solo. Lì davanti la piccola vedetta scozzese ha un’ottica precisa e ampia, come quando scova Olivera nell’area avversaria per il due a zero di Lukakone Nostro – 7
BILLING dall’81’. Dei cinque entranti è il più solerte. Certo che Billing basso è un ossimoro notevole, tipo lucida follia o ghiaccio bollente – 6
LOBOTKA. Come scritto sopra, questo è il tempo di Robotka con Billy the Kid, laddove l’amato Stan ritrova la signoria del centro – 6,5
McTOMINAY. Era già tutto previsto, come anticipato dal veggente in panca. Due gol presi da un vasto repertorio, uno da fuori area e l’altro di testa, e un palo. Scott il Rossi is back. E non è poco – 8
NERES. Nel primo tempo, i compagni lo abbandonano crudelmente lì a sinistra, anche se al 26’ potrebbe persino segnare su traversone del solito Na-Politano, dal lato opposto. Nella ripresa, il profeta David ritrova la pelota e sono numeri decisamente più incoraggianti del nulla visto sul suolo emiliano: scatti, dribbling e cross – 6,5
LUKAKU. Quelli che… Lukaku è un sacco di patate. Quelli che… Lukaku non tira mai in porta. Quelli che… Lukaku è un Petagnone di colore. Noi che veneriamo Lukakone Nostro perdoniamo i detrattori solo in nome del dogma Kolarov (“I tifosi devono essere consapevoli che di calcio capiscono poco”): il venerabile maestro Romelu è stato ufficialmente ventidue volte decisivo (tra gol e assist) ed è in un momento di forma strabiliante, come già constatato nel primo tempo col Bologna. Amen – 8,5
NGONGE dall’81’. Senza voto
POLITANO. Stavolta il suo pendolarismo senza sosta è finalmente più fattivo. Na-Politano azzecca cross e pure un tiro e certi recuperi in difesa sono da applausi – 7
RASPADORI dall’81’. Senza voto
CONTE. Non solo veggente. Stasera è un Sessantottino a tutto tondo, mantenendo l’Inter a tre punti. La rivoluzione dei miracoli, o il miracolo della rivoluzione, può continuare (in barba all’emergenza principiata dal Duce Aurelio) – 8
ARBITRO FABBRI. Alcune dinamiche d’area sono state complesse, ma è stato bravo – 6,5