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L’Equipe: “Non solo il Papa, Simone Inzaghi non ha tenuto la conferenza stampa per la sconfitta di Bologna”

“L’eventuale spareggio scudetto potrebbe svolgersi tre giorni prima della finale di Champions. Il calendario è folle, reso ancora più complicato dai funerali del Papa”

L’Equipe: “Non solo il Papa, Simone Inzaghi non ha tenuto la conferenza stampa per la sconfitta di Bologna”
Inter Milan's Italian coach Simone Inzaghi looks on during the Italian Serie A football match between Juventus and Inter Milan at the Juventus Stadium in Turin on February 16, 2025. (Photo by Isabella BONOTTO / AFP)

L’Equipe ci mette un po’ di malizia nel presentare il match di questa sera di Coppa Italia tra Inter e Milan. La semifinale di ritorno di Coppa Italia (1-1 all’andata) è l’ennesima prova per un Inter ormai col fiato corto. Tuttavia, “martedì Simone Inzaghi non ha tenuto la conferenza stampa alla vigilia del derby di ritorno di Coppa Italia. Una decisione presa in segno di rispetto dopo la scomparsa del Papa, ma probabilmente c’entra anche la sconfitta di Bologna (0-1), domenica di Campionato“. Una sconfitta nei minuti finali, che ha permesso al Napoli di rimontare e ora si trova a pari punti con i nerazzurri, a cinque giornate dalla fine del campionato.

L’Equipe calcola che un eventuale spareggio scudetto si giocherebbe a tre giorni dalla finale di Champions League. “In caso di parità di punti, le due squadre si sfiderebbero in uno spareggio, che potrebbe svolgersi tre giorni prima di un’eventuale finale di Champions League. Il programma è folle, reso ancora più complicato dai funerali del Papa, previsti per sabato“.

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Repubblica e il piagnisteo di Inzaghi per la rimessa laterale: “lui in campo non protesta”

Repubblica, con Francesco Saverio Intorcia, sfotte Inzaghi per il piagnisteo sulla rimessa laterale:

Dodici metri sotto al cielo, lungo la linea del fallo laterale. È lo spazio rosicchiato dal Bologna sulla penultima rimessa contro l’Inter prima del gol. L’ultima l’ha effettuata Miranda, perfettamente a norma: la maldestra complicità di Bisseck ha agevolato l’acrobazia vincente di Orsolini. Sulla precedente, fate un bel respiro, Pavard aveva messo fuori sul rilancio di Miranda che ha guadagnato quella sporca dozzina raccogliendo la palla dalle mani di Lucumí a cui l’aveva lasciata Freuler che l’aveva presa dalla panchina interista, o forse era la Fiera dell’Est.

Sul giallo c’è un super testimone, Simone Inzaghi. Il primo fallo laterale, ha ragione, andava punito: arbitro e assistente sono stati tolleranti. Ma di qui a definire irregolare il gol, come ha fatto Inzaghi, serve un enorme sforzo di fantasia. La cosa più curiosa è che in campo avviene tutto sotto gli occhi del tecnico nerazzurro, che sul momento non protesta ma poi in tv ricorda: «La palla è uscita all’altezza della mia area tecnica». E proprio questo probabilmente ha tratto in inganno il direttore di gara Colombo: da tempo l’area tecnica di Inzaghi è un concetto che il pensiero non considera, uno spazio aperto senza barriere né confini, una portineria vuota con il cartello “torno subito”, mentre Simone è generosamente ovunque, a sbracciarsi, assai più in là del quarto uomo, a ridosso del guardalinee, spesso pure in campo: nel derby, Theo Hernandez ha dovuto dribblare anche lui, passando dal retro. Ecco che succede, a essere tolleranti.

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