Abbiamo avuto a un certo punto il sogno a portata di mano e troppa è stata la delusione. Abbiamo fatto un passo avanti, enorme.
La definizione della Treccani
Quando dall’urna è uscito l’accoppiamento Napoli-Real Madrid lo sapevamo tutti che saremmo usciti dalla Champions League. Nello stesso istante, però, abbiamo cominciato a coltivare il sogno del passaggio del turno. Un sogno. Il vocabolario Treccani lo definisce “immaginazione vana, fantastica, di cose irrealizzabili”. Eppure il Napoli l’ha inseguito quel sogno. È andato in vantaggio sia nella partita di andata che in quella di ritorno. Ha lottato, corso, sperato.
I sogni si possono realizzare solo così, in fondo, mettendocela tutta, facendo di più di quanto puoi ragionevolmente pensare.
Il Real è più forte e nello sport i più forti, di solito, vincono. È andata come doveva andare, quindi. Ma non è stata la passeggiata che doveva essere sulla carta.
Per realizzare il sogno avremmo dovuto segnare due gol senza subirne. Il Napoli per 50 minuti ha letteralmente annichilito i blancos. In un San Paolo che non si vedeva così bello e festante da troppo tempo, gli azzurri hanno fatto quasi tutto alla perfezione.
Il collega spagnolo…
I giornalisti spagnoli nel dopo partita hanno chiesto conto a Zidane di quel primo tempo in cui Ronaldo & Co. sembravano non essere in campo. Ne sono rimasti meravigliati, così come ne è rimasto incantato il pubblico azzurro allo stadio e davanti alla Tv. Quando erano trascorsi 135 dei 180 minuti complessivi della doppia sfida il Napoli era ad un gol dal passaggio del turno. La “cosa irrealizzabile” non era più tale. Ci hanno svegliato due colpi di testa di Ramos, uno che di gol in carriere ne ha fatti 68, alcuni pesantissimi, non serve ricordarli.
Niente graduatorie
La partita è finita lì. Avremmo voluto e meritato un risultato diverso, ma non si poteva chiedere a chi ha visto un sogno svanire proprio mentre lo sta afferrando di continuare a giocare per la gloria. Troppa era la delusione. Comprensibile.
Dopo una serata così, ad ogni modo, non ce la sentiamo di fare classifiche, di dire chi si è impegnato di più e chi di meno. D’altronde l’immagine che più rappresenta la grandezza di questa squadra non è il gesto tecnico di un singolo, ma sono le decine di palloni che i Galacticos sono stati costretti a gettare in tribuna o a spazzare via come se fossero un Crotone qualunque, asfissiati dal nostro pressing a tutto campo.
Questa squadra ha fatto tutto quello che poteva, ha alzato l’asticella. In fondo alla Champions si partecipa per questo, per giocarsela con i più grandi e poter dire la tua.
Usciamo a testa alta, come ha detto il Capitano nel dopo partita, e con la consapevolezza che quello che avevamo preso per un sogno, in realtà era un progetto. Abbiamo fatto un passo avanti, enorme. Sappiamo di potercela giocare con il Real e, dunque, con chiunque.
Fabio Avallone ilnapolista © riproduzione riservata