Sul Corriere della Sera: “Non c’è una correttezza di seconda mano. Preferisco pensare che la sudditanza sia un ossequio obbligato all’importanza dell’interlocutore che si ha davanti”.
Il Napoli sbaglia a far finta di niente
Sarà diventato filo-juventino, o comunque questa è l’impressione che ha destato nelle sue ultime uscite (scritte e orali), sta di fatto che il “punto politico” della giornata calcistica lo ha colto Mario Sconcerti. Che, nel suo consueto editoriale del lunedì mattina sul Corriere della Sera, si chiede il perché della direzione di gara di Mariani in Napoli-Crotone, arbitraggio che ha certamente sfavorito i calabresi di Nicola. È inutile far finta che il Crotone non sia stato danneggiato, in maniera evidente e senza dubbi sulla mancata espulsione di Rog; in maniera meno evidente sui due rigori concessi. Tra l’altro, come scritto ieri, la compensazione evidenzierebbe che allora, evidentemente, qualcosa di cui farsi perdonare c’era.
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Questo evidenzia anche Mario Sconcerti:
Intanto il Napoli vince con due rigori contro il piccolo Crotone. Se è una fase compensativa allora aveva ragione il Napoli prima, non c’è una correttezza di seconda mano. Il rigore è un premio al più forte, non un’evidenza da distribuire. Ma se questo fosse vero, poche cose lo rimarrebbero. Preferisco pensare che la sudditanza sia un ossequio obbligato all’importanza dell’interlocutore che si ha davanti. E resto del parere che gli arbitri siano la parte migliore del calcio, la più selezionata, l’unica individuale. Ma senza che ne approfittino troppo.