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Cosa serve (sul mercato) al Napoli 2017/2018 – Prima puntata: la difesa

Le prime proiezioni sul mercato del prossimo anno: gli scenari tecnici del Napoli analizzati ruolo per ruolo, con proposte di acquisti e cessioni.

Cosa serve (sul mercato) al Napoli 2017/2018 – Prima puntata: la difesa

Premessa

C’è una Champions da conquistare via secondo posto, c’è una finale di Coppa Italia cui aspirare. Insomma, la stagione del Napoli è ancora bella, viva, aperta. Quindi sicuramente stiamo esagerando quando parliamo del mercato prossimo venturo, di quello che potrebbe essere e di quello che sarà. Siamo consapevoli che il tempismo, in questo caso, non ci appartiene. Per eccesso.

Detto questo, abbiamo voluto iniziare a pensare al Napoli che sarà. Ai giocatori da acquistare, quelli da sostituire, i ruoli, le posizioni. Insomma, abbiamo iniziato a pensare al mercato. E abbiamo voluto mettere le nostre idee in tre puntate diverse, ciascuna dedicata a un singolo reparto. Oggi scriviamo di difesa. Portiere incluso.

Reina

Un altro ballo, un altro giro, un’altra corsa. Lontani da schiavitù tecniche e ideologiche, Pepe Reina e noi suggeriamo una stagione di fiducia per il portiere spagnolo. Che, lo sappiamo, è uomo da alti e bassi. È uno da rendimento altalenante, da parata miracolosa e da cappellata clamorosa. In ogni partita ci sono le stesse identiche possibilità che queste due situazioni eccezionali possano verificarsi.

Guida ragionata per l’acquisto del nuovo portiere del Napoli

Conosciamo Reina. Sappiamo anche che, come lui, non ce ne sono tanti. Tanto che il link che vedete sopra, la nostra guida ragionata, evidenzia come il Napoli non possa fare a meno di Reina perché Pepe è praticamente l’undicesimo giocatore di movimento del Napoli. E quindi servirebbe (servirà) un estremo difensore con questo tipo di caratteristiche. Però più affidabile di Rafael e Sepe. Nel pezzo facevamo i nomi di Baumann e Perin. Oggi, a bocce ancora ferme, non ci sono ulteriori rumors se non quelli relativi a Cragno. Il portiere del Benevento, di proprietà del Cagliari, gioca (non) in porta esattamente come Reina. È il calciatore che servirebbe al Napoli, e che potrebbe iniziare magari da “apprendista” mentre Reina continua a fare il titolare. In realtà, qualora il Napoli dovesse decidere di intervenire in questo sub-reparto, dovrebbe trovare un portiere con queste caratteristiche. Ricordiamo che un portiere come Reina che fa una parata così (e ne ha fatte anche altre durante la stagione) merita fiducia senza scadenze.

Centrali e terzini

Iniziamo dagli esterni bassi, secondo la nomenclatura moderna. Il Napoli, dal punto di vista del mercato interno, ha da risolvere la grana-Ghoulam. Un rinnovo difficile, considerando anche l’interesse (presunto) dei top club per l’algerino. E il suo contratto in scadenza nel 2018. Una situazione che, in qualsiasi modo venga gestita, potrebbe portare a conseguenze non proprio simpatiche. In tutto questo, però, c’è anche una sessione di mercato di mezzo. L’idea di cedere Ghoulam per una cifra poco superiore ai dieci milioni di euro (ovvero il suo valore di mercato, 15 milioni per Transfermarkt meno la “tassa” per la fretta della scadenza) non è così campata in area.

Al Napoli, a quel punto, servirebbero due terzini. Se non tre. Ovvero, il sostituto di Maggio come “riserva gerarchica” di Hysaj e il nuovo Ghoulam e un eventuale nuovo Strinic. Nel caso in cui il croato, dopo due anni e mezzo di utilizzo a singhiozzo, volesse cambiare aria.

Riprendiamo un concetto che abbiamo espresso nella nostra guida ragionata per l’acquisto del nuovo terzino del Napoli: «il Napoli ha bisogno di un acquisto che in qualche modo confermi la sua politica. Anzi, che la espanda anche a un ruolo delicato come quello dell’esterno basso. Del resto, gli investimenti con gli attuali titolari del Napoli, Hysaj e Ghoulam, nascono proprio così. Scommesse vinte».

Conti

Perché riscrivere questa frase? Perché ci sono scritti dentro i nuovi terzini del Napoli, non proprio i nomi ma il “profilo” che serve. L’idea da seguire, quella dell’upgrade ragionato della rosa. Se Hysaj quest’anno non ha dato il meglio di sé, quello che abbiamo visto l’anno scorso, va in qualche modo pungolato con un concorrente di alto livello sulla sua corsia. Il primo nome che ci viene in mente è quello dell’atalantino Conti. Esterno a tutto campo, come “piace” e “serve” al calcio moderno. Difensore ma anche cursore. Giovane (classe 1994, come Hysaj), ancora fuori dal giro milionario degli squadroni (per Transfermarkt vale solo 3,5 milioni) e quindi da “lanciare”. Il nome perfetto per creare una batteria di terzini destri, Hysaj-Conti, ricca di hype e potenzialmente paritetici.

Stesso principio a sinistra: che sia per integrare uno tra Strinic e Ghoulam, o due per sostituire entrambi, serve un calciatore dalla forza riconosciuta e dal profilo futuribile. Nella nostra guida, di Toljan, scrivemmo di Jonny Castro o Douglas Santos, ma ci rivolgevamo a un campionario di esterni ambidestri. Se restringiamo il campo alla fascia mancina, troviamo diverse possibilità. Una di queste fu descritta nella nostra rubrica di scouting Fame, e parlava di Jordan Amavi. Accanto a lui, anche Kolasinac dello Schalke 94 (seguito dalla Juve nell’ultima sessione) oppure Grimaldo del Benfica, ex canterano del Barça di cui si parla proprio in questi giorni. Volessimo orientarci alla Serie A, i nomi potrebbero essere quelli di Barreca del Torino e di Masina del Bologna. Ma qui, rispetto a profili alla Grimaldo, il prezzo scende. Insieme alla qualità assoluta e all’esperienza internazionale.

Grimaldo

I centrali

Probabilmente, il sub-reparto in cui il Napoli è più coperto. Ci sono due scenari che influenzano la nostra narrazione. Il Napoli con Koulibaly e il Napoli senza Koulibaly. In caso di conferma del francosenegalese, ci sarebbe solo da verificare la reale disponibilità di Albiol di rispettare il rinnovo firmato quest’anno. Della serie: no, non era un lasciapassare per chiudere la carriera al Valencia. A quel punto, Raul e Kalidou formerebbero la coppia di partenza anche l’anno prossimo, con la perfetta integrazione a rotazione di Maksimovic e Chiriches. Nulla da modificare.

Con la permanenza di Koulibaly e l’addio di Albiol, il Napoli avrebbe bisogno di un centrale accademico da mettere al posto dello spagnolo. Uno che, con il tempo e l’apprendimento, possa in qualche modo affiancarsi a Chiriches nel ruolo ideale di “quello che dirige la linea”. Guardando all’estero, uno dei nomi possibili potrebbe essere quello di Inigo Rodriguez della Real Sociedad. Oppure il “vecchio” Lindelof, l’altro nome già citato Musacchio o lo spagnolo Vallejo, dell’Eintracht di Francoforte. Rimanendo in Italia, i nomi futuribili sono quelli di Izzo e Wallace. Ma parliamo di centrali non all’altezza della rosa del Napoli.

Senza Koulibaly

I nomi che abbiamo “usato” prima, servirebbero anche nello scenario peggiore: l’addio di Koulibaly. Il francosenegalese sarebbe ceduto per una cifra altissima (40 milioni almeno?), il che permetterebbe al Napoli un investimento importante su un centrale di altissimo profilo. Uno di quelli nominati prima, per esempio. O magari due di quelli, che rappresentano il futuro (il più “anziano” di quelli che abbiamo elencato è Musacchio, 27 anni da compiere e una grande esperienza a livello internazionale).

Chi è Musacchio

Le linee guida sono queste, e sono tutte abbastanza facilitate dalla necessità di far fruttare tecnicamente l’acquisto di Maksimovic. In ogni caso, Nikola dovrà giocare di più. I mezzi fisici e tecnici per imporsi ci sono tutti. Il primo acquisto, in realtà, è già pronto a Castel Volturno. Sta studiando.

 

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