Le trattative con il Napoli per il nuovo contratto, l’interesse del Bayern Monaco e l’investitura del primo ct che l’ha chiamato in nazionale: è il magic moment di Insigne.

Il suo momento
Difficile trovare un momento così nella carriera di Insigne. Il ragazzo è giovane, o meglio, non è più giovanissimo ma non è ancora del tutto maturato. Non era del tutto maturato, almeno fino all’altro ieri. Fino a questa stagione di conferma e conferme assolute, per prestazioni e gol. Oggi, Insigne smuove la narrazione intorno al Napoli, ne è il protagonista assoluto. Lo leggi sui giornali di oggi, che sono pieni di lui. Cose belle, cose di contratto.
Cominciamo da queste ultime, rognose ma necessarie. Il Mattino, ad esempio, fa un punto chiaro della situazione: accordo per l’ingaggio trovato sulla base di tre milioni a salire, con l’inserimento di bonus. Il nodo resta quello legato ai diritti d’immagine, su cui il club partenopeo non ha mai fatto deroghe e che l’entourage del calciatore vorrebbe gestire in proprio e in toto. C’è però «una porticina: il gruppo di lavoro intorno al talento di Frattamaggiore, in caso, vorrebbe rassicurazioni sulla gestione dei diritti da parte del Napoli». Possibile un’intesa, si lavorerà da qui fino a maggio per chiudere positivamente la trattativa.
Altre citazioni (e il Bayern)
Come detto, Insigne è un po’ dappertutto. Anche in Germania. Infatti, sempre secondo Il Mattino, il Bayern Monaco si sarebbe messo sulle sue tracce. Repubblica scrive che un altro caso-Higuain (con lui e Mertens) sarebbe «imperdonabile», mentre la Gazzetta ne tesse le lodi anche dal punto di vista difensivo. Tanto da scrivere che «cose così le faceva un altro napoletano doc, Fabio Cannavaro. Tanto per intenderci, un difensore campione del mondo».
Andando oltre le suggestioni, il magic moment di Insigne e il suo passato/futuro rapporto con la nazionale viene celebrato da Cesare Prandelli. L’ex commissario tecnico, in un’intervista dedicata al Mattino, spiega la forza e la maturità di questo nuovo Insigne: «Adesso si sta rendendo conto fino in fondo delle sue qualità. Un attaccante atipico per la sua grande qualità, perché dotato anche di una grande resistenza. Fa un lavoro importante per la squadra, ricama gioco con naturalezza, vede la porta e ha personalità: un giocatore completo che sta dimostrando tutto il suo valore».
Prandelli è stato il primo a chiamarlo in nazionale, oggi ne riconosce la crescita. «Soprattutto nell’ultimo anno. Sarri l’ha valorizzato al massimo, lui è molto più consapevole. Potrà diventare un punto fermo della nazionale. Anche perché conosco pochi attaccanti con le sue caratteristiche: sa dribblare, puntare in profondità e ha grande facilità di corsa per recuperare in fase di non possesso». Un bell’attestato di stima.