Un derby campano in Serie A mancava da 30 anni. La serata del Vigorito in poche righe e i complimenti a Benevento, che ha realizzato il sogno.
Derby campano
Ci volevano le streghe o gli stregoni di Benevento e un nome storico del calcio, quello di Puscas (solo omonimia con il passato), per rompere un sortilegio lungo trenta anni. L’ultimo derby campano in Serie A risaliva alla stagione 1987/88. Il Sud trova un derby inedito. Grazie ai giallorossi del presidente Vigorito, che piange in diretta a Sky durante la festa al Santa Colomba. Il suo stadio, una piccola Bombonera vestita a festa.
Il Carpi, che l’anno scorso aveva esordito in Serie A, lascia spazio al sogno giallorosso di una città che solo un anno fa festeggiava la prima, storica promozione in Serie B. Di Marzio, su Sky, sostiene che il club del presidente Vigorito sia il primo a compiere il salto in massima divisione nell’anno d’esordio nel campionato cadetto. Ci sarebbero anche Juventus, Milan e Roma, ma la situazione è quantomeno differente. A Benevento prendono con piacere questo primato, ma gli interessa poco probabilmente.
Quasi certamente gli è interessato di più il gol di Puscas nel primo tempo, un tocco sotto misura che ha rotto la tensione. E poi non gli sarà andato giù il palo di Viola, un gran tiro da fuori nella ripresa. La festa è solo rimandata, contro un Carpi volenteroso ma palesemente inferiore nell’impostazione tattica e tecnica. Si arriva al 90esimo con il fiatone della sofferenza, ma solo quella del tempo. Quelle sul campo sono minime, qualche tiro deviato su cui Cragno resta immobile. Nient’altro. È qui la festa, il sogno diventa realtà. L’anno prossimo, finalmente, anche il Napoli avrà il suo derby regionale. Contro l’unica provincia che non proclama astio completo nei confronti del capoluogo partenopeo. Una bella storia fino a stasera, sarà fantastica a partire da domani. Complimenti a tutti. Vi abbiamo aspettato e sostenuto per tutto l’anno. Ve lo meritate.