Il Corriere della Sera si prepara alla sfida di lunedì e intervista Corrado Ferlaino. definendolo nel titolo il san Gennaro del calcio. Un’intervista che offre alcuni spunti interessanti, come quando l’ex presidente parla degli allenatori e dice che «il migliore è quello che ti fa vincere le partite e Bianchi ci ha fatto vincere uno scudetto. Bigon invece lo abbiamo inventato: quel Napoli non aveva bisogno di un allenatore maestro, faceva tutto la squadra».
Il meglio lo offre sul secondo scudetto, «quello di cui vado più orgoglioso. Lo considero una mia vittoria personale. Ci fu una grande battaglia con il Milan, che alle spalle aveva Mediaset. Noi invece avevamo a favore la Rai visto che Biagio Agnes, il direttore generale, era amico mio. Alla fine la sfida mediatica la vincemmo noi perché allora la Rai era più forte di Mediaset, faceva più opinione».
Infine, un passaggio sulla città. «Il mio unico e vero rimpianto – dice – è quello di non essere stato in grado di far comprendere come in quegli anni di grande euforia fosse fondamentale il rilancio della città. Napoli ha vinto gli scudetti, non c’era monnezza, c’era turismo e la gente era felice (?, nota del napolista). Ora Napoli è veramente in ginocchio, sta affondando. Questo è il periodo peggiore degli ultimi trecento anni. Napoli è un malato terminale che ha bisogno solo di un miracolo di san Gennaro. Ma san Gennaro è disposto a farlo?».
Ferlaino, gli scudetti
e una città che muore
ilnapolista © riproduzione riservata