Le biografie stagionali: Vlad Chiriches non ha demeritato, ma neanche esaltato le platee. È il perfetto vice-Albiol, deciderà lui cosa vorrà fare con il Napoli.
Un discorso sulla qualità
Vlad Chiriches è stato in campo per 1300 minuti nella stagione 2015/2016. In quella appena terminata, ha aumentato questa quota di 240 secondi in tutto. 1304 minuti per 16 presenze, praticamente sempre da titolare in tutte le partite per cui è stato scelto. È una condizione strana, quella del romeno: Vlad ha rappresentato la prima risorsa nei momenti in cui Sarri ha dovuto fare a meno di Albiol o Koulibaly, ogni tanto è stato coinvolto nelle rotazioni. Esattamente come lo scorso anno, non ha mai demeritato. È sempre stato affidabile nelle sue prestazioni, pur non riuscendo ad offrire la stessa assoluta garanzia di rendimento di Albiol e Koulibaly.
Per verificare quest’affermazione, basta fare un’analisi semplice, quella della media gol del Napoli quando in campo c’è stato Chiriches (dall’inizio, e per tutti i 90′): 19 in 14 partite. Tre volte tre reti al passivo, contro Besiktas, Torino e Juventus (Coppa Italia). Eppure, basta tornare con la mente a Fiorentina-Napoli per rendersi conto di come questa statistica di inadeguatezza non corrisponda alla narrazione comune e comunemente accettata. Uscito Chiriches per infortunio (al tramonto del primo tempo), il Napoli ha perso le misure difensive. Che condizione strana, Vlad: una riserva importante, se non indispensabile, che però abbassa relativamente la qualità della difesa.
I dati
Questo abbassamento relativo della qualità si legge anche nei dati personali di Chiriches, nelle sue statistiche avanzate. Rispetto a Koulibaly e Albiol, i suoi numeri difensivi sono leggermente meno alti, con 5 eventi difensivi in media per match contro gli 8 del francosenegalese e i 6 dello spagnolo ex Real. Eppure Chiriches conferma il paradosso della sua stagione: pur mettendo insieme un numero più alto di eventi difensivi per match (7), Maksimovic ha convinto molto molto meno di lui.
Chiriches, a sua volta, ha messo in mostra la solita qualità al limite della follia, soprattutto in costruzione bassa. Il dato che colpisce del suo carnet è infatti quello dell’accuratezza dei passaggi. Siamo addirittura nell’ordine del 93%, il record assoluto di squadra.
Certo, tutti questi numeri sono figli di una stagione vissuta da comprimario, nel senso di poche partite –> meno possibilità di errore. Eppure riescono sempre a dare una definizione esatta, realistica del calciatore. Chiriches è un difensore accademico, bravo nella lettura del gioco e pure nello scontro fisico (60% dei duelli one-to-one vinti), elegante nella ripartenza eppure un po’ svagato in alcuni momenti del match. Questi episodi lo portano ad errori visibili, non macroscopici ma importanti. Gli amanti delle diciture vintage lo potrebbero definire “regista arretrato”, ma è semplicemente un’evoluzione del vecchio centrale adattato al calcio di possesso. Una descrizione che lo rende perfetto per Sarri, per interpretare il ruolo di vice-Albiol. Solo con un paio di differenze: gli sbagli di cui sopra, la capacità di stravolgere il copione e presentarsi in avanti, con buoni risultati. Due gol, per Chiriches, in stagione. Come l’anno scorso. Uno di questi è molto lontano dall’idea di difensore centrale classico, in effetti.
Le prospettive
Chiriches è stato (ed è) uno dei più chiacchierati in chiave cessione. Si parla di Galatasaray, di un’offerta sicura, forse già accettata dal calciatore. Insomma, di una cosa seria. La sua situazione è un paradosso, esattamente come la stagione che ha vissuto. Perché c’è Maksimovic, un investimento che reclama fiducia e valorizzazione – economica e tecnica. Ci sono, dovrebbero esserci, Albiol e Koulibaly, titolari per anzianità, gerarchia, qualità.
Vlad rimarrebbe comunque ad occupare una casella da comprimario. Per noi, hai voglia ad avercene. Nel senso: parliamo di un’alternativa di qualità, di un calciatore che ha recepito i meccanismi di Sarri e che ha l’unico difetto di essere assente per alcuni nanosecondi che possono risultare decisivi. Però, ripetiamo: ad avercene di riserve così, a Napoli.
Insomma, dipende tutto da Chiriches. Dai suoi obiettivi, dalle possibilità che gli si presenteranno. Il Galatasaray non gli garantirebbe la Champions, ma forse un posto da titolare. Il suo ingaggio non è pesantissimo, ha la perfetta dimensione da uomo di fiducia nel momento in cui qualcosa, al centro della difesa, dovesse mancare o andare storto. Chiriches è una sicurezza per il turn over, non abbassa troppo la qualità ed è cosciente di questa sua dimensione. Finora, almeno. Poi, ripetiamo, dipenderà da lui. Nel Napoli il suo destino pare scritto e sempiterno: 1300 minuti, poco più o poco meno. Ed è anche giusto così.