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Napoli, non rovinare quanto di buono hai fatto finora

Sto col Napoli. Più di prima sto con la squadra ieri traditrice e con Mazzarri lamentoso. E pure col presidente sparagnino. Troppo facile sarebbe andargli contro adesso. Dire che hanno sbagliato tutto, affermare che all’appuntamento importante il Napoli è andato come sempre in bianco, ribadire che questa squadra non ha abbastanza personalità – e neppure qualità – per guardare in alto che più in alto non si può. Tutto vero. Ma ora non me ne frega niente.Come pure non me ne frega ricordare a me stesso – c’è qualcuno che non lo vuol sentire, vero – la cattiva gestione degli ultimi cinque giorni azzurri: dalla sciagurata scelta di Spagna (c’era bisogno di buttare via la chance di coppa per fallire poi a Milano?) alla fifa nera di San Siro.
E’ andata. Certo, sarebbe stato bello se qualcuno – qualcuno del Napoli – si fosse battuto tre volte il pugno sul petto invece d’imprecare soltanto (seppure giustamente) contro Rocchi. Sarebbe stato bello se  avesse allargato le braccia, sorriso e chiesto scusa per non aver saputo rinvigorire il Napoli a gennaio e  per aver bruciato in cinque giorni coppa e grande sogno, ma questo non è stato. Vabbe’. Fa niente. L’importante è che il Napoli oggi e domani non sia impegnato soltanto a scaricare le responsabilità di ciò che è stato. Resista, il Napoli, alla tentazione di rinfacciarsi questo e quello. Tenga duro alla voglia di messaggi trasversali e accuse e colpe affidati a questo media o all’altro, come sottilmente sta accadendo già. Resista perché è questo il momento decisivo di questa bella storia azzurra. Non lo era il Villareal e neppure il Milan. Il futuro, infatti, ora il Napoli se lo gioca tutto sulla capacità che avrà di uscire dal buco in cui è finito. Per carità, non dividerti, Napoli!  Non cedere a tentazioni giustizialiste, alla voglia di far liste di partenza già da ora. Ricaccia  indietro qualche brutto segnale e qualche velenoso spiffero che già viene fuori da Castelvolturno.
Non rovinare tutto, Napoli. Difendi, invece, questo terzo posto che renderebbe  trionfale la stagione. E orgogliosa. E ricca. Molto molto ricca. Oggi la classifica detta i veri valori del mediocre calcio nostro. Il Napoli è terzo perché merita quel posto. E allora scavi una trincea attorno a quella sua conquista. Tenga a distanza la Lazio e l’Udinese.
Il calendario non gli è nemico e il Brescia,  seppur lombardo, non parla milanese.
Riprendi a correre, Napoli. Perché ora comincia un altro campionato. E perché dopo questa fantastica stagione e con questa povertà di concorrenza mancare la Champions sarebbe un peccato. Una bestemmia. Un fallimento. Sì, un  fallimento. Chi non è d’accordo è il benvenuto. Ma, per favore, senza improperi e cattiva educazione. Non il sottoscritto, ma la civiltà di questo sito lo pretende. Del resto, si sa, non basta essere nato o vivere a Londra per essere un lord.
Francesco Marolda

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