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Siamo tutti ostaggi di Pepe Reina, ci spedisse almeno una cartolina

Non possiamo prenotare le vacanze, il giardiniere di Castel Volturno non può falciare l’erba. Siamo tutti col fiato sospeso

Siamo tutti ostaggi di Pepe Reina, ci spedisse almeno una cartolina

Tutto fermo, anche le prenotazione delle vacanze

Oggi mia moglie mi ha detto che dobbiamo decidere, e anche in fretta, dove andare in vacanza quest’estate, altrimenti rischiamo di non trovare più posto da nessuna parte. Io le ho risposto in malo modo che, finché non si chiarisce un po’ la situazione di Reina non sono in grado di prendere nessuna decisione.

Ieri il gommista sotto casa, vedendomi entrare in macchina, mi ha avvertito che ormai sarebbe ora di cambiare le gomme ed io gli ho risposto “aspettiamo un po’, vediamo che piega prende la faccenda Reina e poi parleremo delle gomme”.

Anche a un mio caro amico che mi aveva invitato a cena per una rimpatriata con vecchi compagni di scuola, ho risposto che non me la sentivo di vedere gente, con tutti i problemi che mi stava creando l’indecisione di Reina.

Neanche una cartolina

Insomma, si sta prospettando una brutta estate. Attanagliati dall’ansia, indecisi a tutto. Un giorno sembra ci sia una schiarita, il giorno dopo nuvoloni neri.

Anche Lui, però! Se ne sta al mare a defoliare intere aiuole di margherite: resto… non resto… resto… non resto… e non si cura di noi, non pensa all’angoscia che ci provoca.

Neanche una telefonata, neanche due righe, nemmeno una cartolina. Così, tanto per darci un piccolo segnale, per tranquillizzarci almeno in minima parte.

Il Napoli

E la Società?

Vogliamo parlare della povera Società Calcio Napoli?

Costretta a non potersi muovere finché Pepe non dia un segno reale della sua volontà.

Mi risulta che nei giorni scorsi, a un giardiniere di Castelvolturno che voleva falciare l’erba del prato, ormai cresciuta fino a due metri di altezza, sia stato ingiunto da un dirigente della Società di non azzardarsi a prendere nessuna iniziativa perché Pepe ancora non aveva deciso nulla.

Stessa sorte è toccata agli amici dei figli di don Aurelio i quali erano stati invitati a Capri da Edo per una festicciola, con un’immediata e perentoria disdetta attraverso un bigliettino che diceva: “Scusate, ma finché non conosciamo le intenzioni di Pepe, non possiamo spendere neanche un euro”.

E i poveri Ounas e Berenguer? Che ogni giorno alle loro premurose mamme che gli chiedono “Allora, tesoro, vai a Napoli?…”  sono costretti a rispondere: “E che ne so, mamma. Sto aspettando che Reina decida”.

Siamo tutti ostaggi di Pepe Reina.

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