Prevale la legge di Raiola: i soldi mettono tutti d’accordo. Del resto, anche Totti e De Rossi non sono rimasti gratis alla Roma. Ha piazzato anche il fratello
Money, what else?
Money, what else? Pare che Donnarumma torni a essere una bandiera del Milan. Almeno per una stagione. Basta pagare. Uno stipendio da top player, come si dice oggi. Sei milioni di euro. Di gran lunga il più pagato del Milan, e il più pagato del campionato dopo la premiata coppia Higuain-Dybala e Daniele De Rossi. Del resto, anche Totti e De Rossi, giustamente, non hanno scelto di essere bandiere gratis. Ha vinto Mino Raiola, ovviamente. La società rossonera è stata costretta ad alzare l’ingaggio: da 4,5 a 6 milioni di euro. E la clausola rescissoria come forma di risarcimento per il club: 50 milioni in caso di mancata qualificazione Champions; 100 con la Champions.
Ha vinto Mino Raiola
Mino Raiola prende un anno di tempo. Molto ben pagato. Uno stipendio che francamente, come scrive Fabrizio Bocca, è sproporzionato rispetto alle attuali capacità di Donnarumma. Alla sua età, né Maradona né Messi né Ronaldo (sia il brasialiano sia Cr7) guadagnavano tanto. Raiola prende un anno di tempo, anche perché la prossima stagione – dopo l’ipotetico Mondiale, l’Italia deve sempre qualificarsi – Buffon avrà un anno di più e la Juventus sarà una serie concorrente del Real Madrid.
Ovviamente non poteva mancare l’aspetto nepotistico. Raiola inserisce anche il fratello di Gigio nell’affare. Come fece Kakà. Maradona, al confronto, fu un pivello: si limitò a “piazzare” Hugo all’Ascoli.
Ripensando a Insigne
Anche il Milan trae i suoi vantaggi da questa vicenda. Ricopre d’oro Donnarumma e Raiola e accetta la clausola e quindi la vendita di Gigio alle condizioni e alle percentuali di Raiola il vero vincitore di questa vicenda. Ricordiamocene anche noi tifosi del Napoli: Insigne, la nostra bandiera, ha rinnovato a condizioni decisamente meno onerose di Donnarumma. E al momento è invece nettamente più forte di Gigio.