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E’ comico il Corsera piagnone per Ibra

Ci mancava Alberto Costa in questo lunedì di marzo. Lo abbiamo letto avidamente, in questa sua imperdibile cronaca della partita Milan-Bari. Una lezione di giornalismo anglosassone per il quotidiano di via Solferino, vanto – ahinoi – del giornalismo italico e, ironia della sorte, fondato da un napoletano: Eugenio Torelli Viollier. Nelle sue canoniche settanta righe di cronaca e commento, Costa si sofferma prima sull’espulsione di Ibrahimovic (roba da film comico), per poi concludere con una stoccata a De Laurentiis e ai piagnoni napoletani.
Ecco il primo passaggio: “Sull’esito della sfida – scrive – ma soprattutto su quello che sarà il futuro prossimo della capolista, pesa infatti l’espulsione di Ibrahimovic avvenuta al 28esimo del secondo tempo per una manata sul petto rifilata a Marco Rossi, con il quale Zlatan si era scontrato in elevazione. Di certo non un fallo di particolare violenza (sigh!, ndr), comunque un fallo evidente (e vedi tu). Il problema – e insiste, avrebbe detto Totò – è legato alla valutazione che l’arbitro darà dell’irregolarità dello svedese, già ammonito in precedenza. Se nel suo rapporto Brighi scriverà di particolare condotta violenta, oltre alla trasferta di Palermo Ibra potrebbe (potrebbe!!!!!!, ndr) infatti vedersi costretto a disertare pure il derby del 3 aprile (oh poverino, ndr), quasi certamente l’appuntamento che deciderà in quale metà di Milano andrà a finire lo scudetto”.
Un periodo che non esito a definire comico. Potrebbe?????? Perché per un gesto come quello di Ibra vuoi avere meno di due giornate di squalifica? A parte che è stato violento, ma che c’entra? Non lo sa Costa che viene punito il gesto, non l’intensità, altrimenti parleremmo di boxe, non di calcio. E poi è singolare che solo ora Costa scopra l’importanza di avere un giocatore decisivo in una sfida determinante per l’sito del campionato.
Ma proseguiamo, e andiamo alla fine dell’articolo. “Grande schiamazzo – scrive il nostro – hanno fatto certi cantori di cose milaniste a proposito dell’arbitraggio ma il gol annullato a Ibra dopo un’ora di gioco era viziato da un tocco di braccio (e per questo lo svedese è stato ammonito), mentre quello negato a Robinho in avvio di ripresa per un fuorigioco tutto da decifrare è responsabilità esclusiva del guardalinee Romagnoli. Non tutti i mali vengono comunque per nuocere: stavolta non si potrà infatti sostenere che una delle tre «Genoveffe» (copyright by De Laurentiis) abbia ricevuto spinte arbitrali. Così (forse) per una domenica riusciremo a schivare i piagnistei dei soliti noti”.
Una roba davvero ridicola. Che se a parti invertite l’avesse pubblicato un quotidiano napoletano, mi sarei vergognato. Ora i milanisti piangono e lo fanno persino sul Corriere della Sera. Insomma, da ritagliare e conservare. Come non si fa il giornalista.
Massimiliano Gallo

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