ilNapolista

Aramis Cavani
e D’Artagnan Lavezzi

Nei giorni scorsi in un simpatico pezzo Marco Azzi su Repubblica  evoca il capolavoro di Dumas. I tre moschettieri. E lo fa parlando del Napoli. Ho pensato di approfondire il paragone. Facendo un parallelo tra i personaggi di Dumas e la squadra. I tre moschettieri, dunque.   Il primo è Cavani. Per questo moschettiere l’identificazione con uno degli eroi di Dumas è molto facile. E’ ascetico. Silenzioso. Imperscrutabile. Sottile come Aramis. E come Aramis mette a segno stoccate tra una preghiera e l’altra. Aramis insomma appariva un uomo di chiesa prestato al fioretto. Così come Cavani appare un uomo di chiesa prestato al goal. Il secondo moschettiere è Gargano.  Simpatico. Molto forte fisicamente. Certamente non  un raffinato. In particolare sotto il profilo della tecnica calcistica. Non si tira mai indietro quando c’è da menare le mani. Combina pasticci su pasticci. Come non pensare a  Porthos ?  Infine Hamsik. Lo slovacco mi ricorda Athos. Moschettiere saggio. Calcolatore. Molto intelligente. Mai sopra le righe. Per certi aspetti un po’ misterioso. Potrà sembrare strano l’accostamento visto che Athos dei tre moschettieri era il più anziano. Ma se ci pensate bene i due si somigliano non poco. Ciascuno dei tre moschettieri aveva un servitore  fedelissimo. Quello di Athos si chiamava Grimaud. Che lo adorava e lo ammirava . Grimaud non parlava quasi mai e si esprimeva a gesti. Quello di Porthos aveva nome Mosqueton . Di poche pretese ma sempre abbigliato in modo inappuntabile. Il servitore di Aramis si chiamava Bazin. Bigotto,sempre vestito di nero in ossequio alla religiosità del padrone. Ebbene questi tre personaggi mi hanno fatto venire in mente tre portatori d’acqua.  Maggio, Dossena e Pazienza. E De Sanctis, Cannavaro, Campagnaro e Aronica ? Beh le immagino come le arcigne guardie del cardinale. Pronte ad arrestare chiunque si aggiri dalla loro parte con una faccia sospetta. Il loro motto è “di qui non si passa”.  In realtà tutti sanno che “ i tre moschettieri erano quattro”. Manca ancora all’appello D’Artagnan. L’estroso guascone vero protagonista del romanzo. Sintesi di estro, fantasia, coraggio. Capace di affrontare ogni avventura. E di risolvere le più spinose situazioni. E’ chiaro a tutti. Non può essere altro che Lavezzi. Ma l’intreccio tra il Napoli e I tre moschettieri non finisce qui. Nel romanzo di Dumas ,infatti, aleggia di continuo l’ombra del cardinale Richelieu. Regista abilissimo della politica del regno di Luigi. XIII . Capace di ricorrere a mezzi estremi per assoggettare i nobili al  suo volere. A costo di decapitarli. Signori come si fa a non pensare a Mazzarri ? Vero regista dei risultati della squadra. Capace di far rotolare la testa del nobile Quagliarella che non sottostava agli ordini. Tra i personaggi che compaiono ne I tre moschettieri vi è una dama molto particolare. La perfida astutissima Milady. Spia del cardinale Richelieu.  Al centro di mille intrighi, inganni e tradimenti. Chi può essere questa signora se non la Juve? Purtroppo non ho trovato un personaggio per De Laurentiis. Per lui nessuna  analogia mi ispira. A chi paragonarlo? Al Duca di Buckingham, a Luigi XIII ? Nessuno di loro mi sembra adatto. Ecco. Ma come ho fatto a non pensarci ?  De Laurentis è Alessandro Dumas. E’ lui che capitolo dopo capitolo ha scritto il romanzo Napoli. E lo ha fatto come si fa con i romanzi d’appendice. Settimana per settimana. Avendo già in mente la trama generale. A proposito pare che De Laurentiis-Dumas sia già al lavoro per scrivere il seguito. Infatti  pare che stia già pensando a … Vent’anni dopo. Aspettiamo con ansia il prosieguo  della storia.

Guido Trombetti
(tratto da la Repubblica di domenica 20 marzo)

ilnapolista © riproduzione riservata