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Odi et amo, una passione che non finisce mai

E’ proprio vero: similia similibus curantur… È stato il Napolista ad aver scovato me… Una bella mattina (si fa per dire, parlavamo di licenziamenti!!!!) il mio amico Peppe Napolitano, sia pure con le perplessità della moglie, visto l’argomento che stavamo trattando, conoscendo il mio sconfinato, incommensurabile, siderale, ammore, con due m, per la squadra del Napoli, mi ha chiesto se conoscessi il Napolista… Non “c’azzeccava” nulla nelle nostre riflessioni ma naturalmente ho messo da parte “la narrazione” dei contratti di lavoro, delle società regionali, del Pil, dell’Istat, dei problemi, atavici, del Mezzogiorno e con il mio amico abbiamo cominciato a parlare di questo sito, un pò romantico, per quelli che stanno lontano da Napoli, un pò ironico, come nella migliore tradizione dei napoletani, con tanto “tifo”, una malattia che alterna febbre e brividi, gelo e fiammate, depressione ed euforia, pianto e riso, addii definitivi e ritorni riparatori.
Catullo, per la sua amata Lesbia scriveva di odiarla e, nello stesso tempo, di amarla…
Si può odiare e amare nello stesso tempo? L’amore può essere duplice? Prendiamo Lavezzi, per esempio. Non l’odiate quando invece di mettere in rete la palla l’alza al di là della traversa? E non l’amate quando supera il portiere avversario con un incredibile tocco da terra? Ecco: è proprio così.Una passione che non finisce mai… Quella stessa che al compleanno del Napolista ci ha fatto trovare insieme in una serata piena di ricordi, di emozioni, di risate goliardiche e, perché no?, facendo riscoprire anche il piacere dello stare insieme (virtù rara di questi tempi…).
Luisa Bossa

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