L’allenatore del Nizza ha sempre ottenuto risultati decisamente superiori alla qualità delle squadre da lui allenate. Sconta l’essere svizzero
Ottimi risultati, ben al di là della qualità delle sue squadre
A proposito del sorteggio dei play-off di Champions League: è verissimo, come tutti o quasi stanno facendo notare, che la rosa del Napoli è di gran lunga superiore a quella del Nizza, ma attenzione a non prendere sotto gamba le squadre allenate da Favre. Un tecnico un po’ troppo sottovalutato ma che finora ha dimostrato di sapere ottenere risultati importanti. Proprio a discapito di squadre con organici superiori. In Germania, nei quattro anni alla guida del Borussia Monchengladbach, ha ottenuto un quarto e un terzo posto (validi, rispettivamente, per la qualificazione ai preliminari e ai gironi di Champions). Ha avuto la meglio su squadre con rose sulla carta più competitive di quelle da lui allenata.
E lo stesso è accaduto lo scorso anno in Francia. Ha condotto il Nizza per la prima volta ai preliminari di Champions. Ha preceduto in classifica squadre più accreditate come Lione, Olympique Marsiglia e Bordeaux.
Non ha ottenuto i riconoscimenti che merita
Se si rapportassero i risultati ottenuti da Favre negli ultimi anni col valore degli organici a sua disposizione, lo svizzero dovrebbe essere considerato un mago della panchina. Troppo spesso si tende, a giusta ragione, a tessere le lodi di grandi allenatori che ottengono grandi risultati alla guida di squadre con organici di un certo livello. Purtroppo ci si dimentica di quelli che ottengono più o meno gli stessi risultati allenando squadre con organici inferiori.
Senza nulla togliere al bravissimo Sarri ma è pacifico che un conto è arrivare secondi/terzi avendo a disposizione il secondo/terzo organico della Serie A. Altro conto è classificarsi terzo/quarto potendo contare sul sesto/settimo organico della Bundesliga o arrivare terzo in Francia da sesto favorito. Sarri ha finalmente ottenuto i riconoscimenti che merita. Viene giustamente definito un “maestro”, un grandissimo allenatore, uno dei più bravi e preparati d’Europa, etc (ed è vero!). Mentre Favre per i più è ancora un semi-sconosciuto!
Sono convinto che se Favre, anziché essere nato in Svizzera, fosse stato italiano, spagnolo, inglese, tedesco, argentino o brasiliano, oggi sarebbe stato considerato uno dei miglior allenatori in circolazione. La carta d’identità conta (e non solo per la data di nascita ma anche per il luogo).