A questo punto pare che domenica sera giocherà German Denis. Lo zio non è contento, teme gli ex. E in fondo non ha torto. Non credo che il San Paolo lo fischierà, anzi. Io lo applaudirò, mi è sempre stato simpatico, con tutti i suoi limiti. E poi quel gol al Milan, quel pareggio in due minuti, resta indimenticabile. Giocherà lui al centro dell’attacco dell’Udinese, con al fianco Bernardo Corradi. Diciamoci la verità, un’altra musica rispetto alla coppia Sanchez-Di Natale. La squadra di Guidolin è reduce da due sconfitte consecutive, sembra quasi che la Champions sia un fastidio per Pozzo. Ma la partita va giocata e vinta. E non sottovalutata.
Ma pare che con Mazzarri questi pericoli non ci siano. A leggere le probabili formazioni pare che giocherà ancora una volta Yebda, che sta diventando partita dopo partita sempre più inamovibile. Ha disputato le ultime quattro partite, al contrario di Gargano, e il Napoli le ha vinte tutte. Chissà. Fatto sta che Mazzarri ha avuto un coraggio leonino a spedire in panchina l’uruguaiano. Sembrava titolare fisso a dispetto di tutto, nonché cardine dello spogliatoio. E invece Walter lo ha tolto dagli undici titolari da più di un mese. Già a Bari ci furono le prime avvisaglie con quella sostituzione poco gradita dal calciatore. Poi, però, Mazzarri gli diede altre chance. Una sola volta riposò, la sera dell’1-0 al Catania: entrò a metà ripresa. Poi titolare fino a Parma, quando lo spedì in panchina. Da lì non si è più mosso.
Siamo a meno tre, mancano sei partite. Non è facile, però di mollare non ne abbiamo voglia. Stasera giocano Milan e Inter e poi vediamo.
Massimiliano Gallo
Il ritorno di Denis
e il coraggio di Mazzarri
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