Sono giorni surreali per noi napolisti. Edicola di Santa Maria Liberatrice, a Testaccio. La copia di Tuttosport sventola come una bandiera, fissata a una tendina con due mollette per il bucato. Un Mazzarri a figura quasi intera campeggia nel titolo principale della prima pagina del quotidiano torinese: “La Juve ha fretta, Mazzarri anche…”. In quei tre puntini finali è sospesa tutta la nostra incredula amarezza, incazzatura direbbe Peppe Napolitano. La prova che oggi ci sono due Mazzarri. Il primo nel presente partenopeo, il secondo nell’altrove bianconero. Il secondo riserva sempre più sorprese. Non solo per il tormentone della trattativa o braccio di ferro con DeLa che mi ricorda, sarà una deformazione professionale, il nuovo duello tra Berlusconi e Bossi. Ma anche per le scelte tecniche che gli vengono attribuite a Torino. Dopo aver mandato via Cigarini e insistito su un centrocampo di forza e intensità ma senza piedi buoni, adesso il primo nome della lista di Mazzarri, per allenare a Torino, è nientemeno che Pirlo. Complimenti, un’evoluzione che fa piacere. Sì, fa male tutta questa discussione. E non credo che noi napolisti possiamo far finta di nulla. I due Mazzarri sono vivi e lottano contro di noi, credo. Lo dimostra anche la nuova puntata del Napolista nel forum bianconero citato nell’articolo “Mazzarri legga cosa dicono di lei i siti juventini”. Stavolta il nostro pezzo suscita sentimenti opposti: “Walter è il benvenuto. Non è vero che non lo vogliamo”. Quasi una ripicca contro noi napoletani definiti, quando va bene, “monnezzari e sfigati”. C’è chi scrive che zio Walter porterà con sé Campagnaro, Maggio e Hamsik, chi gli stenderà il tappeto rosso se arriverà insieme con il Pocho (Lavezzi e Quagliarella nella Juve sarebbero la nemesi peggiore per Max Gallo). Ma il commento più efficace è un montaggio: Mazzarri, lo stemma della Juve e una definizione in inglese “Miracle Man”. L’uomo dei miracoli. Sono sgomento, lo ammetto. Fabrizio d’Esposito
Che strano Mazzarri, a Torino ora vuole Pirlo
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