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Io contro la Juventus
giocherei con le riserve

Il campionato di fatto è finito. Anzi no. Perché domenica il Napoli va a Torino, in casa della Juvetnus. La madre delle partite per il pubblico napoletano, anche se quest’anno conta zero. Scrivo quest’articolo dopo aver letto su Facebook una lunga battaglia a colpi di commenti la nostra Ilaria e Ricchiuti. Non me ne voglia Ilaria (cui mando baci, abbracci, sorrisi), ma concordo con Ricchiuti. Vabbè concordo, diciamo che mi avvicino al suo pensiero.Se ho capito bene il punto è il seguente. Il Napoli giocherebbe domenica con le riserve, come riportato anche dal Napolista. O comunque senza la formazione titolare. E i tifosi azzurri non avrebbero preso bene questa decisione di Mazzarri. Cosicché Ricchiuti sfotte, dicendo che preferiremmo un infortunio di un nostro calciatore in una partita inutile piuttosto che far vincere l’odiata Juventus.
La cosa mi ha colpito perché domenica sera, al termine di quella imbarazzante partita tra Napoli e Inter, a un certo punto si è levato il coro “chi non salta juventino è…” e io, nella mia ingenuità mi sono chiesto perché. Non sono così stupido, so bene che è una tradizione della casa, come tirare pietre nella casa di Mezzacapa, però ho pensato che noi questo complesso non ce lo toglieremo mai di dosso. E mi sono ricordato di quando, col prode d’Esposito, andammo a vedere la finale di Coppa Italia tra Lazio e Sampdoria e poi assistemmo alla festa biancoceleste. Che, di fatto, fu una festa contro la Roma. “Hanno decretato la loro inferiorità”, pensai.
E’ la stessa cosa che ho pensato domenica. Ed è per questo che io a Torino giocherei con le riserve. Non c’è atteggiamento più indisponente della superiorità manifesta. Noi siamo terzi, siamo in Champions, non possiamo rischiare di farci male contro di voi che non so nemmeno dove siete posizionati in classifica. A proposito, sapete a che ora si gioca?
Massimiliano Gallo

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