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Il campionato di Nello Mascia / La linguaccia di Spalletti, D’Alema non capisce una mazza nemmeno di calcio

Falli da dietro – Pellegri sarà un campione, Wandissima bionda non becca più una palla, Manzotin nella Juventus sempre più gonfio di birra e di invidia

Il campionato di Nello Mascia / La linguaccia di Spalletti, D’Alema non capisce una mazza nemmeno di calcio
La linguaccia di Spalletti a Crotone

FALLI DA DIETRO – COMMENTO ALLA 4A GIORNATA DI CAMPIONATO

Tanti gol e tanti gol belli.

Il Camp Nou sentenzia che gli ergastolani quest’anno non saranno battuti in finale. 

La Joya non sarà mai Messi, ma ci pensa lui a cancellare in parte la sonorissima scoppola.

Tris a Reggio nell’allenamento contro i soliti Ceramisti compiacenti e proni.

Ma non potrà cancellare il crescente disagio di un Manzotin sempre più spennato, sempre più gonfio di birra e di invidia. Sempre più prossimo all’esplosione esasperata contro questo qui che continua a rubargli la scena.

Non potrà cancellare i guai giudiziari di un presidente che ormai dovrà rispondere definitivamente ai giudici dei bivacchi in tribuna ergastolana di mafia e ‘ndrangheta.

Il Fiammante Fiammingo


Al tris della Joya risponde il tris del Fiammante Fiammingo.

Anche qui c’era un po’ di Champions da cancellare.

Una Champions che, per qualche mugugno del Sor Tuta, potrebbe essere vista come un fastidio, un impedimento inopportuno. Un ostacolo a un obbiettivo più concreto.

Da quanti anni non c’era un Derby campano in A?

È festa al San Paolo. Ed è una bella festa.

Fa il giro del web l’ironico striscione sugli spalti nel ricordare a San Gennaro i propri doveri.

Ci penseranno poi a tarda sera Borrelli e Saviano, nello sfavillante spettacolo televisivo, a chiarire i dubbi sui natali beneventani del Santo.

È una bella festa.

Grazie ai tifosi sanniti che danno al mondo una lezione di allegria.

Gli stregoni, stregati dalla perfezione sarriana, le buscano sonoramente senza pietà.

E loro cantano e ballano senza sosta. E continuano anche dopo. E vanno via dallo stadio cantando e ballando. Belli.

L’Intersuning

Delle tre di testa l’Intersuning è quella che fatica di più.

Nel micro-onde dello Scida. la noia è rovente.

E non basta la novità della Wandissima bionda, che – tra l’altro – non becca una sola palla.

Così la cosa più memorabile a Crotone resta la terrificante linguaccia del Parapet contro i tifosi pitagorici al gol rassicurante del rigenerato Perisic.

Una roba, vi dico, da fare invidia a Mick Jagger. Macche? A Jim Carrey nella memorabile sequenza di The Mask. I have never seen such a thing!

Pellegri

Nel campionato dei gol spicca il nome di Pietro Pellegri.

Ne fa due agli Aquilotti ed entra ancora una volta nella storia del calcio italiano.

A 16 anni e 112 giorni, è il giocatore più giovane ad aver segnato una doppietta in Serie A.

Battuto il record di Piola (17 anni e 104 giorni), che era stato stabilito nel 1931.

Ancora una volta.

Perché lo scorso anno il ragazzo  stabilì un altro record.

Fu il più giovane giocatore della storia ad esordire in Serie A con i suoi 15 anni e 280 giorni.

E non basta. Nel giorno del ritiro di Totti, all’Olimpico di Roma, ultima di campionato, si presentò (alla sua prima da titolare) con un gol al terzo minuto.

Sarà un campione.

Ma la sua impresa non ha impedito la sberla dei Grifoni.

Complice uno sciagurato Gentiletti. Ma soprattutto un superimplacabile Ciruzzo, che continua a far doppiette.

Gli Aquilotti sono la vera sorpresa di questo inizio. Non avessero perso due punti con gli estensi, oggi sarebbero nel gruppetto di  testa.

Florenzi

È tornato a correre, lì sulla sua corsia preferita.

O magari sulla gradinata, a baciare qualcuno.

E’ tornato a rincorrere il posto nel cuore dei tifosi di Testaccio lasciato vuoto dall’addio del Pupone. 

E’ tornato  “Bello de nonna”.

Ed è una bella notizia.

Ha il viso schietto e onesto che avrebbe amato Pietro Germi.

Ha il carattere e il talento che farà molto comodo al Ventura nazionale.

L’altro giorno ha pennellato per il Ciclope di Sarajevo un assist delizioso, contribuendo anche lui al successo facile dei Sangue-Oro con le belle maglie ancora più belle sotto l’acquazzone.

Del tutto ininfluenti i consigli dell’esperto di vittorie D’Alema al quale Di Francesco, sorprendente per l’ironia,  non credo proprio si sia rivolto.

Dunque Baffetto non solo di politica, anche di calcio non capisce una mazza.

Una badante presto.

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