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Una campagna acquisti concreta, ma ora Mazzarri dovrà inventarsi qualcosa per l’attacco

Allegria! E’ l’estate di De Laurentiis, protagonista esagerato (compresi gli insulti alla stampa) non proprio in linea con un aplomb presidenziale da grande club. Un presidente tuttofare, mercante di calcio e sceneggiatore, primo attore e giornalista nelle vesti di intervistatore esclusivo dei nuovi acquisti. Showman nel ballo in maschera con Inler. La popolarità che il calcio, più del cinema, gli concede lo esalta e lo confonde. In ogni caso, ha messo a segno quei colpi di mercato (e il doppio sponsor sulle maglie) richiesti da Mazzarri. Come fiore all’occhiello, l’invito del Barcellona al Napoli di partecipare al prestigioso Trofeo Gamper.

La campagna-acquisti, una delle più “concrete” tra le squadre di serie A, aspetta l’ultimo … mezzo colpo. Cioè l’attaccante di rincalzo a Cavani. Non una grande punta da affiancare al Matador, ma un panchinaro di lusso. A meno che il presidente non riservi un “botto” conclusivo che mette tutti a tacere.

Il Napoli si ripresenta con più qualità e maggiore geometria a centrocampo (Inler, Dzemaili). Ha rafforzato la difesa (Britos e il 22enne argentino Fernandez) e la “rosa” (Donadel, Santana). Rispetto ai 20 milioni di euro spesi l’anno scorso, considerando la prima rata e non l’esborso totale per Cavani, De Laurentiis ha “scucito” quest’anno 40 milioni per otto acquisti, più la seconda rata per il Matador (4 milioni). Ne ha incassati 13 per le cessioni definitive di Quagliarella e Denis. Il saldo passivo è di 27 milioni.

Confermati i tre tenori, Mazzarri riproporrà il 3-4-2-1 della furente stagione passata. Cavani resta solo in attacco. L’anno scorso segnò la metà dei gol totali del Napoli (26 reti su 59). La bella squadra del terzo posto ha avuto difficoltà in fase realizzativa risolte dall’exploit di Cavani al doppio delle segnature rispetto alle ultime due stagioni col Palermo. Senza un tandem di goleador si riproporranno le stesse difficoltà (il Matador ripeterà il suo magnifico bottino di reti?). Ecco perché si pensava che il Napoli affiancasse a Cavani un collaudato talento del gol con un nuovo modulo di gioco (a Mazzarri piace il 3-4-3) presentando un tridente offensivo con Lavezzi e Cavani più la nuova punta di assoluto rilievo. Si è fantasticato su Trezeguet (34 anni, ma anche 12 gol nella Liga con l’Hercules che è retrocesso), un po’ meno su Vucinic, nessun pensierino su Giuseppe Rossi.

Se si esclude il Milan, rispetto ad altre squadre di vertice che hanno cambiato molto (Inter e Juve soprattutto) il Napoli potrà contare su un collaudato assetto di gioco. Ma è anche vero che il gioco del Napoli è ormai conosciuto e già si è visto come avversari accorti possano neutralizzarlo bloccandone le corsie. Si vuole dire che il Napoli, pur migliorato, incontrerà in attacco le stesse difficoltà dell’anno scorso (spesso nell’area avversaria non c’erano più di due azzurri a impensierire le difese).

Sarà ancora un campionato sorprendente per le molte novità che potrebbero inceppare il rendimento delle formazioni medio-alte. Il Napoli ha sfruttato al meglio l’anno scorso un torneo senza veri leader diventandone un protagonista. Non sarà difficile ripetersi se Mazzarri inventerà qualcosa di nuovo per l’attacco. Partenza difficile per il “ritardo” che accuseranno i sudamericani reduci dalla Coppa America.

Mimmo Carratelli

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