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Ma Pandev non colma la grossa lacuna in attacco

Festa di popolo al San Paolo, il sindaco e il cardinale, i fuochi artificiali, l’omelia del presidente De Laurentiis, una domenica sera di gioia condita dalla vittoria sul Palermo, amichevole di lusso nell’assenza del campionato, e Maggio fa due gol, uno in rovesciata come Cavani al Camp Nou.C’è una ripresa di ottimismo dopo la “manita” al Trofeo Gamper. Il Napoli torna da Marte sulla terra del campionato, gli extraterrestri del Barcellona non hanno uguali nel calcetto italiano e la squadra azzurra può dire la sua fra Milan, Juventus (in rodaggio con la nuova formula di Conte) e Lazio, che sembrano le più attrezzate, Inter ancora da decifrare, Roma in balia dei dissapori di Totti. De Laurentiis ha fissato l’obiettivo: arrivare nei primi cinque posti e la Champions sarà solo un divertimento (girone proibitivo).

Il vantaggio del Napoli, fra le prime del campionato, alla pari del Milan, è quello di un impianto di gioco collaudato, squadra affiatata, spogliatoio compatto, stesso allenatore, i tre tenori al loro posto, più qualità a centrocampo con Inler (che non s’è ancora espresso ai suoi livelli), difesa che se ben protetta potrà concedere poco (seconda miglior difesa nell’ultimo campionato). In ultimo è arrivato Pandev (28 anni), giocatore esperto, non proprio la prima punta da doppia cifra di cui il Napoli ha bisogno, ma pedina che offre alternative in attacco (a Lavezzi, a Cavani stesso, non proprio ad Hamsik), sicuramente un aiutino in Champions. Nell’ultima stagione luci e ombre nell’Inter ha messo a segno gol essenziali sulla scena internazionale. Sbolognato dal club nerazzurro, toccherà vedere con quale spirito Pandev affronterà l’esperienza napoletana. Felice di fare panchina? Esaltato dalla possibilità di giocare in Champions?

Il Napoli aveva bisogno di un difensore rapido, bravo nello scatto breve; di un esterno sinistro veloce (Dossena comunque ha cominciato alla grande); di una “luce” a centrocampo; di un attaccante di qualità in gran confidenza con il gol. E’ arrivata solo la “luce”, Inler. E il centrocampo ha un buon ventaglio di soluzioni. Resta la grossa lacuna in attacco dove Cavani è troppo solo per la fase realizzativa e dovrà bissare la stagione scorsa per tenere il Napoli in alto. Mazzarri è contento così. La Champions assorbirà molte energie (se si vuol fare bella figura) e un centravanti d’assalto (Floccari?) farebbe comodo. Mancano due giorni alla chiusura del mercato. Il sogno Rossi è rimandato all’anno prossimo.

Se l’entusiasmo, la grinta, la voglia della stagione passata non avranno flessioni, se Mazzarri dopo l’estate chiacchierata sarà sempre … in camicia a spingere la squadra, se il Napoli avrà la fortuna necessaria come nei finali dell’ultimo torneo, si può sperare in un altro anno di soddisfazioni. Bisogna crederci fino a prova contraria. Intanto, dopo la serrata dei presidenti e la sosta per la nazionale, l’inizio sarà tutto in salita. Dopo il debutto a Cesena, il primo viaggio Champions sul campo del Manchester City e poi il Milan al San Paolo. Tre salti mortali che potrebbero far capire dove il Napoli può arrivare se le gambe già girano e il gioco è brillante come per la conquista del terzo posto.

Mimmo Carratelli

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