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Napoli-Shaktar 3-0, pagelle / Sostanza e materia per una prestazione di sofferenza testarda

Il riscetamento del secondo tempo. Insigne riempie tutto. La teoria dei vasi comunicanti del Napoli di Sarri

Napoli-Shaktar 3-0, pagelle / Sostanza e materia per una prestazione di sofferenza testarda

REINA. Il verde gli porta bene e il tabellino recita zero gol subiti. Di suo ci mette un paio di parate su Marlos e una su Fred. Sbalorditiva l’ammonizione, un errore di persona eppure Pepe non passa inosservato – 6,5

Hai presente le forze di adesione che operano sulla materia? Quelle che, cioè, attirano sostanze tra loro diverse? Mi è sembrato così, Reina: un attrattore. Decisivo in almeno tre occasioni nel primo tempo, quando la squadra non riusciva ad emergere contro il bel gioco dello Shaktar e si era ancora sullo 0-0. In quei 45 minuti è come se avesse tenuto lui il bilancino alto: sembrava ricordare continuamente ai suoi che si poteva fare, che era vietato mollare. Nel secondo la forza di attrazione non è servita più: aveva operato Sarri nello spogliatoio, in un modo che non sapremo mai – 6,5  

Maggio, sostanza semplice

MAGGIO. Il suo stoicismo inappuntabile è un esempio per tutti e stasera il suo cliente è un tipino bizzoso di nome Ismaily, quasi come l’epico narratore di Moby Dick. Ma il nostro Maggio è la Balena Bianca che vince – 7

Una sostanza semplice. Le sue molecole sono formate da atomi della stessa specie chimica: operando su di esse in tutti i modi possibili non si potrà decomporle in altre sostanze. Questo è Maggio: semplicità allo stato puro. Sta lì per giocare, e quando viene chiamato in campo fa tutto ciò che è necessario fare, con il temperamento di un uomo semplice. Ha 35 anni, 90 minuti di gioco nelle gambe e l’attitudine a comportarsi da signore – 7

Il solido Albiol

ALBIOL. La sapienza è un dono della testa oltre che del cuore, cara Ilaria, e l’Ispanico fa da oculato fratello maggiore a Chiriches. Talvolta si balla e si traballa ma senza danni. In più, nel primo tempo del timoroso Diawara, tocca a lui avviare l’azione. La sapienza della testa finisce in trionfo sull’angolo che porta al tre a zero – 7

Di certo un corpo allo stato solido: ha forma propria e occupa uno spazio ben definito. Le sue molecole sono disposte a distanze più o meno regolari e sono legate tra loro da forze di coesione robuste: sono in grado di compiere piccole oscillazioni, ma non possono allontanarsi. La solidità della difesa, oggi, è rappresentata da lui – 7,5

Vlad, corpo elastico

CHIRICHES. Spesso si trova da solo a fronteggiare Marlos sulla fascia sinistra e va in affanno, ma non è solo colpa sua. Al centro presidia meglio – 6

Un corpo elastico, di quelli che quando subiscono una deformazione, dopo riprendono la loro forma originaria. Non si spiega altrimenti la questione della sua spalla sinistra. Nonostante il pericolo di lussazioni resta in campo come attaccato con la colla. Al 28’ fa un movimento quasi innaturale tentando un colpo di testa che però gli viene anticipato. Rappresenta la bellezza dell’incoscienza – 6,5

HYSAJ. La mancanza dei cross travolgenti di Ghoulam è lancinante. A parte questo, che non è poco, l’onesto albanese spinge con intelligenza, facendo finanche il rifinitore con tanto di finta. Un paio di volte soccombe al predetto Marlos – 6

Un corpo eterogeneo, formato da più sostanze. È lui che ci ricorda che, a sinistra, la vita c’è!

Piotr peso specifico

ZIELINSKI. Due partite in una. La prima parte è scialba e insipida e Zielinski contribuisce a donare il centro del campo agli ucraini, per la serie: “No Allan, no pressing!”. A partire dal 50’ ritorna alla vita, finalmente, e imbuca Callejon. Indi sbaglia a porta vuota e infine la centra dopo un meraviglioso dialogo con Mertens. Ultima annotazione: funziona di più da vice-Hamsik che da vice-Allan – 6,5

Non è la prima volta che si trasforma in peso specifico del Napoli. Gioca un primo tempo che sicuramente nessuno ricorderà. Poi, all’improvviso, passa palla a Mertens, che, senza guardare, gliela restituisce. E viene il gol. Come dire, prendi il peso della squadra, dividi per il volume, ed ecco il suo peso specifico: Piotr che ci lancia sul 2-0. Il voto è solo un consuntivo tra il nulla e il tutto della gioia del gol – 6,5

MARIO RUI dall’86’. Il tempo di qualche finezza – senza voto

C’è una finezza, Fabrizio, che gli frutta il voto. In questo momento, se dovessi paragonarlo a qualcosa, direi che è una molecola di questa squadra, la parte più piccola della sostanza di cui è composta, che però presenta ancora tutte le proprietà della sostanza stessa. Quel tunnel con tacco lo dimostra: è una parte infinitesima della stoffa di questo incredibile Napoli, ma sembra farne parte a pieno titolo anche senza 90 minuti nelle gambe. Il voto è un 6 politico solo per i pochissimi minuti di gioco – 6,5

Diawara sostanza comprimibile

DIAWARA. Anche lui, come Zielinski, si sceta al 50’. Dopo un primo tempo titubante, con qualche errore sanguinoso, Diawara comincia a giocare nella ripresa – 6

Il classico esempio di sostanza comprimibile. Un primo tempo da dimenticare, poi risorge nel secondo come fosse Lazzaro. La caratteristica dei corpi comprimibili è proprio questa: quando ne schiacci uno, diminuisce il suo volume ma non ci sono variazioni nella quantità di materia che lo compone. Nello spogliatoio Sarri deve averlo schiacciato pesantemente, ma la sostanza di Diawara quella è: il fuoriclasse che ha mostrato dopo lo schiacciamento – 7   

Il mistero del soluto e del solvente

HAMSIK. Conferma i segnali di risveglio manifestati con il Milan. Il Capitano è sulla via della guarigione e nel primo tempo è l’unico che fa qualcosa lì in mezzo. Da segnalare un assist pregevole per Insigne al 28’ – 6,5

Il mistero del soluto e del solvente. Ogni soluto ha una certa solubilità in un certo solvente a una data temperatura. Se la concentrazione del soluto in soluzione è pari a quella massima permessa dalla sua solubilità in quelle condizioni, la soluzione si dice satura. Se ce ne fosse di più, la quantità in eccesso rispetto alla concentrazione di saturazione resterebbe indisciolta allo stato solito, identificandosi come un corpo di fondo. Non hai capito Fabrizio? Nemmeno io. Qualcuno dice che ha iniziato la sua fase discendente, che è arrivato all’apice e che sta tornando indietro. Non saprei risponderti, ma nel primo tempo le azioni più significative sono partite da lui – 6,5

ROG dal 77’. Libera energia a ogni movimento o tocco di palla – 6

Se è vero che le sostanze amorfe sono composte da molecole disposte senza un ordine geometrico preciso, Fabrizio, allora Rog è una di queste. Però: tu ti priveresti della veemenza di un confuso ghirigoro pieno di vita? Io, francamente, no – 6  

Gocce di Josè

CALLEJON. Un minuto e già taglia imbeccato da Insigne ma il pallone ballonzola tra lui e Pyatov, il portiere. Corre come sempre e quando gli azzurri assediano è un punto di riferimento irrinunciabile. Certo, meriterebbe un po’ di riposo – 6,5

Il classico caso della sostanza allo stato liquido, lo abbiamo detto più volte. Una sostanza che ha un volume proprio ma assume la forma del contenitore che la contiene. Le sue molecole sono disposte in maniera irregolare e le forze di coesione tra loro sono più deboli, in modo che esse possono muoversi scivolando le une sulle altre. A volte penso che quelle maniche lunghe e i calzettoni come autoreggenti servano proprio a questo: a non far straripare tutto il liquido che c’è (l’unica pecca è non aver tirato lateralmente, in occasione di due delle sue incursioni classiche: erano palle sue, invece le passa al centro) – 6,5  

Dries, acqua e testa

MERTENS. È un elastico sempre teso, pronto a colpire. Ma le occasioni scarseggiano. In compenso fa da spalla al due a zero di Zielinski e quando poi arriva la quiete dopo la tempesta ecco che piazza una botticella di testa, il terzo e ultimo sigillo azzurro – 6,5

Sai, Fabrizio, quali sono le proprietà dei liquidi? Entrare in tubi molto sottili, permettere ad alcuni insetti di camminare sull’acqua senza bagnarsi, schiacciare corpi posti in profondità come un sottomarino. La superficie di un liquido in un recipiente è sempre orizzontale, anche se lo si inclina. Ecco, Mertens. Alla scivolosità del liquido aggiunge la caparbietà della ragione e l’essere ligio e obbediente alle richieste del capo. Scivola come uno spettro quando compare all’improvviso dietro al portiere dello Shaktar rapinandogli una palla che passa a Zielinski per permettergli di fare un gol che però Piotr non fa. Allora Sarri gli dice “usa la testa”, e lui la testa ce la mette davvero: per il 3-0 – 7

Insigne riempie tutto

INSIGNE. Ancora lui, sempre lui. Pyatov sventa il suo tiroaggggiro del 28’ ma nulla può di fronte al capolavoro del secondo tempo. Due dribbling all’indietro, diciamo così, con la porta che si allontana e invece… Invece un tiro che funge da apriscatole di una partita rognosa e difficile. Che gol, mamma mia, che gol. Giù il cappello e basta con sta storia, però, della Svezia. Godiamocelo noi, solo noi – 8

Una sostanza allo stato aeriforme: senza volume né spazio proprio. Le molecole che lo compongono sono disposte in modo disordinato ma non casuale e le forze di coesione tra loro sono quasi del tutto inesistenti. Così, Insigne, riesce a muoversi liberamente in campo e occupa tutto lo spazio disponibile, lo riempie. Riempie tutto, da un po’ di tempo: i pensieri, uno stadio, il rettangolo di gioco, una stanza, la vita, tutti gli spazi liberi in cui può entrare la bellezza. Suggerisce ad Hamsik che forse il collo pieno, nei tiri, andrebbe meglio. In occasione del gol, si fa mezzo campo correndo e scartando tutto quello che gli capita a tiro, poi arriva dove vuole e tocca la palla in modo morbido, provocando solo uno sbuffo d’aria. È lì che parte l’esplosione del vapore della gioia. Il tutto con un ginocchio che aveva messo in forse la sua partecipazione alla partita. Esiste un voto plausibile per uno così? – 10  

Il corpo impenetrabile di Allan

ALLAN dal 65’. Entra ed è l’ennesima scossa di carne e nervi. Ma in che stato di forma è questo Allan, eh Ilaria? – 7

Come i corpi impenetrabili, ha una massa propria e occupa uno spazio che non può essere occupato contemporaneamente da altri corpi. Lo urla, in campo, lo dimostra con tutte le sue forze, come quando, al 74’ lotta abbattendo ogni ostacolo gli si pari contro, anche uno dello Shaktar. E questo al termine di un’azione favolosa in cui con una serie di uno-due che sfidano tutte le leggi dei movimenti dei corpi arriva, con i compagni, dalla porta di Reina all’altra. Dà fiducia ai suoi, quando è in campo. Sembra dirgli, in stile Gomorra: ‘guagliù, ripigliamm’c tutto chell’ che è nostr’ – 7  

La teoria dei vasi comunicanti

SARRI. Una prestazione di sofferenza testarda, che alla fine prevale. Dedicato a tutti quelli che il campionato è meglio … – 7

La proprietà dei vasi comunicanti gli appartiene. Così come, se versi l’acqua in uno dei vasi, essa si distribuisce raggiungendo in tutti la stessa altezza, nell’intervallo Sarri apre i rubinetti che tengono in tenuta stagna i suoi uomini e diffonde in essi la bellezza. Dedicato a tutti quelli che il campionato è meglio ma anche a quelli che andiamoci a fare l’Europa League – 7,5  

ARBITRO SKOMINA. Un arbitraggio nervoso senza certezze – 5

Su tutto, inspiegabile, l’ammonizione a Reina – 5

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