Tre o quattro partite in casa, due trasferte prima della sosta. Nessun big match, il Napoli ha la possibilità di presentarsi al’anno nuovo con le carte in regola per la lotta-scudetto.
Campionato e Coppa Italia
Torino, Udinese, Sampdoria, Crotone, x, Verona. Abbiamo inserito una x, come nelle equazioni, per simboleggiare un’incognita. È il calendario del Napoli dal 16 dicembre al 6 gennaio, cinque o sei partite in ventuno giorni come nei tour de force Serie A/Champions League. Solo che ora al posto dell’impegno europeo c’è la Coppa Italia, da giocarsi contro l’Udinese (19 dicembre in match unico al San Paolo, c’è una promozione per i biglietti in combo con Napoli-Sampdoria). Contro i friulani gli ottavi, poi a inizio anno – prima dell’Epifania – l’eventuale quarto contro la vincente di Atalanta-Sassuolo.
Insomma, una situazione a metà tra l’impegno gravoso e la presunzione possibile del turn over. Poi ci sarà una sosta di quindici giorni, che in qualche modo segnerà l’avvio ufficiale e definitivo della discesa verso maggio, verso il finale di stagione. Proprio per questo il Napoli ha il dovere e la possibilità di stringere i denti, serrare i ranghi e mettere insieme la maggior quantità di punti possibili nonostante le difficoltà. Si comincerà a Torino, non sarà una partita facile ma di certo non parliamo di un avversario impossibile. Specie se, come da ottimismo che monta nelle ultime ore, dovesse farcela anche Insigne.
Le due partite in casa successive, in Coppa Italia e poi in campionato, permetteranno a Sarri di ruotare l’organico a disposizione. Di rimettere in campo calciatori tenuti ai margini in questo avvio. Pensiamo a Giaccherini, a Maksimovic, a Rog. Anche per testarli in vista della ripresa, dal 21 gennaio in poi il Napoli preparerà un periodo con numerosi impegni (a metà febbraio torneranno le coppe europee).
A cavallo delle feste
Il nuovo calendario prevede partite a ridosso delle festività. Dunque antivigilia di Natale e 29 dicembre in campo, contro Sampdoria (al San Paolo) e Crotone (in Calabria). Due partite distanti sei giorni, in mezzo una settimana-tipo un po’ speciale per via di Natale e Santo Stefano. È presumibile che il Napoli, a quel punto, possa di nuovo contare su Insigne, in questo modo è possibile ipotizzare una squadra in grado di offrire una buona versione di sé.
Infine, la possibile gara di Coppa Italia (sempre al San Paolo) e infine il Verona, ancora al San Paolo, nel giorno dell’Epifania. Il 21, dopo quindici giorni, si ripartirà dalla difficile trasferta di Bergamo.
Occasione, trappola
Il Napoli ha un calendario equilibrato per non dire favorevole. Una trasferta complessa (Torino), una più abbordabile (Crotone) e tre o quattro partite in casa da sfruttare (Udinese, Sampdoria, Verona e l’eventuale quarto di finale in Coppa Italia). Come dire: è possibile che anche una copia sbiadita della squadra di inizio stagione, in attesa della benzina derivante dalla sosta (e dal possibile rientro di Milik, almeno parziale, oppure dagli innesti di mercato a inizio 2018), possa rimanere attaccata alla vetta e continuare a coltivare la marcia-scudetto. Sarà importante approcciare le partite in maniera meno attendista, che nel gioco di Sarri vuol dire “di gestione”.
Anche perché, Coppa Italia a parte, la gestione degli allenamenti può consentire un dispendio di energie importanti anche lungo i 90′. Sarà turn over, saranno partite trappola. Ma il fieno messo in cascina in autunno e un periodo negativo che dura da un po’ – e che dovrà finire, prima o poi – stanno consentendo a questo Napoli di presentarsi a Natale con tante carte ancora da giocare. E un bel po’ di fiches scudetto ancora sul tavolo.