Il Re Magio Koulibaly, la spizzata di Allan, la dolcezza di Mertens, il verticalissimo Jorginho. E torna anche la superba intelligenza di Callejon
REINA. La sua stazza rifulge come faro di riferimento nell’intera area azzurra quando il Toro pressa alto e si gioca all’indietro. Epperò quando è il momento di fare il duro in porta oppone una mano di burro al tiro del Gallo Belotti. Siamo quasi a Natale e mezzo voto in più è d’uopo per tutti, Ilaria cara. In fondo abbiamo vinto e siamo di nuovo primi – 6
Uno è il tiro pericoloso del Torino: ed è il primo gol. Poi arriva il secondo tiro pericoloso dei Granata: e Pepe para in due tempi. A Natale, Fabrizio, manca ancora una settimana (e una partita) – 5
HYSAJ. Belle, davvero belle un paio di incursioni offensive. Dietro non si fa imbambolare da finte e mosse di Berenguer. Certo, il piede talvolta falla al solito ma il suo standing comprende anche questo – 6,5
Mi è piaciuto il piglio. Come quando al principio del secondo tempo ha anticipato il difensore del Torino e rubato palla per passarla davanti. O anche la lotta ingaggiata al 5’ sempre della ripresa, quando di nuovo riesce a vincere poco lontano dalla bandierina del calcio d’angolo. Presenza fisica e mentale. Rispetto ai passetti zoppicanti di inizio campionato, una maturazione da premiare – 7
ALBIOL. Poteva essere un disastro stasera per lui nel segno del citato Gallo, nonostante la pugnace tenuta della linea insieme con il Colosso Nero di fianco a lui. E’ complice incolpevole dell’assist a Belotti, una bastarda e debole respinta; indi si fa ammonire per un fallo di lui; infine alza una mano perigliosa in zona da rigore e tocca la palla: eravamo sull’uno a tre. Per fortuna, Mazzoleni fischia fallo all’attaccante e sospiri gelidi di sollievo si sollevano nella notte di Torino – 6
Diciamo che con Belotti ha avuto un rapporto strettamente fisico – 6
KOULIBALY. Un Colosso appunto, un gigantesco Re Magio che troneggia da una porta all’altra. E’ l’eroe delle due aree e appone un sigillo schiacciante al 4’ del primo tempo. Callejon batte l’angolo, l’ubiquo Allan spizza e lui va di capoccia, implacabile. Bravo anche a impostare e a fare lanci potenziali assist. Un’altra prova superlativa – 7,5
Le cose da notare sono due. La prima è che, insieme al compagno ispanico, si maciulla Belotti in più riprese. La seconda è come la strenna di Natale: non solo abbiamo segnato su calcio d’angolo, ma pure con uno schema! – 7,5
MARIO RUI. E’ come una lucina intermittente dell’albero di Natale. Ma noi siamo gente di presepe, Ilaria natalizia, e l’onesto Mario Rui non è e non sarà mai un pastore lesto e tambureggiante come Ghoulam. Ora l’abbiamo capito. Però stasera non si limita a crossare e spesso, ma non sempre, arretra e fronteggia i granata delle sue parti. Decisivo, in ogni caso, il suo piedino opposto con successo a quel maligno traversone di De Silvestri al 10’ del secondo tempo – 6
Trovo che abbia fatto una partita di personalità. Più sicuro nel primo tempo, certo, in calo nel secondo. Ma le luci intermittenti mi hanno sempre affascinata! – 6
ALLAN. Detto della meravigliosa spizzata, sostantivo che non si usava dai tempi del Pampa Sosa, Allan s’infila in tutti i varchi possibili a centrocampo e in attacco. E’ in un periodo di forma di livello marziano. La sua è una galleria di giocate di potenza e qualità. Come quando sfonda a destra e dà una palla divina a Mertens. Il migliore – 7,5
Smista palloni un po’ per tutti. Citiamone solo alcuni: ci mette le corna per il colpo di testa di Koulibaly, ne regala ad Hamsik, Callejon e Mertens, di bellissime. Peccato che tra il rallentare e perdere l’attimo è tutta questione di un istante e si divora un clamoroso gol – 7
JORGINHO. Non hombre vertical, ma verticalissimo, nell’accezione ovviamente dei corridoi che costruisce con paziente finezza. Buca lo schermo e buca il prato Jorginho, buca tutto e colonizza con il palleggio il centro del campo. L’assist per Zielinski è il suo e anche l’azione che porta allo storico zero a tre di Hamsik zampilla dalla sua essenza verticale – 7
Uno dei migliori Jorge, stasera – 7
DIAWARA dal 31’ del secondo tempo. Un quarto d’ora in cui ritrova la naturale inclinazione a comandare senza chiedere nulla a nessuno – 6
Bisognava solo tenere palla e lui l’ha fatto – sv
HAMSIK. Assafa a Maronn. Finalmente. Habemus record. Quando è durato questo tormentone? Servito da Mertens, il Capitano incrocia il piedone, segna il terzo gol della partita ed eguaglia i fatidici 115 di Lui, l’irraggiungibile per definizione. Fa la Storia e questo potrebbe bastare, ma Hamsik conferma alla grande tutti i recenti segnali di ripresa, pur nel mare generale della crisetta d’inizio dicembre. Sfiora la doppietta e non dimentica di sbagliare un paio di sponde. Il voto più alto di tutti è per il record – 8
Per dirla alla Garrone, Fabrizio, ‘pure questo record se lo semo levato dalle palle’. Perché era ormai diventata una insostenibile malattia. E infatti, come per miracolo, levatosi dinnanzi l’impiccio, Marek è tornato a giocare in scioltezza e ha preso coraggio. Dopo il gol (bellissimo) ci ha riprovato pure al primo quarto della ripresa, mancando di pochissimo il palo. Via la pressione, dentro l’aria. Bentornato ossigeno – 7
ROG dal 38’ del secondo tempo. Ha tanta voglia di fare questo ragazzo e resta sempre un peccato vederlo così poco – senza voto
Esordisce con un controllo di spalla e prosegue con due falli fischiati contro. Urge rimedio per fargli sfogare energie in eccesso – sv
CALLEJON. Anche la superba intelligenza di Callejon ritrova luce e brillantezza in questo sabato che precede la terza domenica di Avvento. Segna due volte in fuorigioco e su quel tiroaggiro del redivivo Lorenzo spinge la palla di petto in rete e ci rimane un atroce dubbio: sarebbe entrata lo stesso? – 6,5
Temo di sì, e infatti Lorenzo un po’ si incazza. Però bisogna togliersi il cappello di fronte a questo Callejon, Fabrizio. Nel primo tempo non fa che lavorare in difesa, recupera palle su palle in modo instancabile. Nella ripresa si confonde e pensa di vedere la sua fotocopia dall’altra parte della porta, ma di Josè Maria ne esiste solo uno e infatti di là c’è il vuoto, era solo un riflesso inconscio. Destrissimo su Berenguer: gli va addosso a contrastarlo in formato terzino e prende fallo. Uno spettacolo pluriposizionale – 7
MERTENS. Il prossimo arrivo della stella cometa della Vigilia rischiara pure la sua mente. Al 14’ del primo tempo si beve Burdisso, s’allarga a destra e va al tiro in diagonale. Talvolta si manifesta come regista offensivo e fa spalancare gli occhi per la meraviglia quando aggancia quel pallone che serve dolcemente ad Hamsik per la rete del record. Ma ancora non è destino di gol per lui: al 32’ del secondo tempo scivola e alza sulla traversa da così vicino che bisognerebbe riscrivere le regole della fisica. Poi spreca un ricamo di rara preziosità della ditta Insigne-Callejon – 6,5
Di questo record Marekiaresco ci resterà impressa la malattia di Mertens di cui hai detto tu, quella con cui dipinge Marek come Maradona. Va continuamente a prendersi palla a centrocampo e se la porta avanti accorciando le giocate, lo fa in tutto il primo tempo. E’ lui che mette Allan da solo davanti al portiere nella ripresa. Poi, il miracolo al contrario: l’inspiegabile scivolone sulla palla che il compagno gli restituisce in maniera altrettanto perfetta al 32′. E di nuovo si fa anticipare da N’Koulu al 44’ e non riesce a buttarla dentro neanche stavolta. Lo ha cercato, il gol, ma gli è inspiegabilmente mancato. E mi dispiace moltissimo per lui – 6
ZIELINSKI. Sostanza e freddezza di San Pietro Azzurro. Lo zero a due è una spietata esecuzione di sinistro. Adattato ancora una volta a vice-Lorenzo trasforma la sua diversità in una concretezza vincente – 7
Il modo in cui ha alzato la testa di fronte al portiere per non sbagliare gli merita da solo il gol – 7
INSIGNE dal 25’ del secondo tempo. Entra come un indemoniato e va subito ad aggredire. Il ricamo di cui sopra segue quel tiroaggiro su cui aleggia quel tremendo dubbio. Ci è mancato, Ilaria – 7
L’ho visto troppo poco, stasera, per dire che non mi manca più – sv
SARRI. Il Napoli ritorna a giocare e segnare, ritrovando vittoria e vetta. Speriamo che la crisi d’inizio dicembre sia solo una crisetta finita e speriamo che lui abbia fatto tesoro degli errori commessi. Ne dubitiamo, vista la sua ostinata convinzione, però il Comandante Sarri è questo, prendere e non lasciare – 7
Prendiamo tutto, stasera, Fabrizio. Ci servono scorte per l’inverno di gennaio – 7
ARBITRO MAZZOLENI. Rivederlo ad arbitrare il Napoli è sempre un colpo al cuore, un brivido infinito che grida vendetta dalla lontana Cina. Gli azzurri chiudono la pratica dopo trenta minuti e lui non fa danni, compreso il fallo di Belotti su Albiol smanacciante. Il voto basso è a prescindere – 5
Invece no! Il miracolo è vincere a Torino 3 a 1 con Mazzoleni in campo. Il Var ha cambiato anche gli arbitri, Fabrizio. Li ha come liberati. Gli sono scesi d’improvviso tutti di dosso, come si dice a Napoli. Un po’ come l’effetto che ha avuto il raggiungimento del record sul Capitano – 6