La difesa del Napoli ha vissuto una prima frazione complicata, soprattutto a causa della pessima gestione di Palacio. Il risultato sorride, però, grazie a Mertens e a un autogol di Mbaye.
Un primo tempo pieno di cose
Ci sono partite da 90′ che non offrono molti spunti. Napoli-Bologna, al quinto del primo tempo, aveva una quantità tale di fatti e situazioni determinanti che poteva anche finire in quel momento. Ricostruiamo velocemente: 22 secondi, Bologna in vantaggio. Splendido contropede, Di Francesco si invola a sinistra e crossa al centro. Koulibaly non ci arriva, Palacio la pettina, vantaggio. Tre minuti dopo il gol, Simone Verdi si tocca il flessore e lascia il campo. Entra Krejci, calcio d’angolo e Mbaye mette in rete un cross (quasi) innocuo di Mario Rui.
Si è già visto tutto, ma non abbiamo visto niente. Perché c’è un Var review per Koulibaly, che tocca il pallone in area con la mano su tiro di Palacio. Il fallo c’è, l’arbitro lo ritiene involontario – del resto, il tiro del centravanti argentino è molto violento. In tutto questo, il Bologna riesce ripeteutamente a mettere l’uomo davanti al portiere. La difesa del Napoli è stranamente imprecisa nelle scalate, un pallone dietro la linea diventa difficile da gestire, Palacio viene controllato sempre malissimo da Koulibaly e Chiriches. Reina è strepitoso in uscita bassa, toglie un gol fatto all’attaccante ex Inter e Boca Juniors.
È un Napoli dal sapore retro, tiene il possesso, crea qualche buona occasione (Allan e Callejon) ma soffre molto in fase di contenimento. È un allarme, che diventerebbe rosso se non fosse che il risultato all’intervallo sorride. Grazie a un’ingenuità di Masina modello-Bastien, che si fa superare in dribbling da Callejon e poi allunga le mani sull’esterno spagnolo. Contatto lieve, ma la trattenuta è visibile. Dal dischetto va Mertens, freddo e concentrato. A differenza della sua difesa. Gol, due a uno e rimonta completata. Ora c’è da rimediare a certe cose, dietro, per tenere in mano la partita.