Sondaggisti, tecnici, opinionisti, esperti e astrologi del pallone hanno già stilato l’ordine di arrivo del prossimo campionato con una sola certezza, il Milan vincerà lo scudetto, e qualche giro di valzer per le posizioni successive (tre squadre si qualificano per la Champions: la terza ai preliminari). Il Napoli balla fra secondo e terzo posto venendo escluso poche volte dal podio a favore di un terzetto di testa che rende onore a Milan, Inter, Juve (più spesso terza che seconda) oppure terza la Roma dietro le due milanesi e qualche chance per la Lazio terza.
Per i bookmaker il favorito per lo scudetto è il Milan. Dietro, c’è l’Inter. Una chance per la Juventus. Staccato il Napoli, staccatissime le due romane. Ecco le quote: Milan 2,15; Inter 3,25; Juventus 7; Napoli 18; Roma 20; Lazio 40.
CHI HA SPESO DI PIU’ – Se si dovesse dar retta agli investimenti sul poco scoppiettante calciomercato di questa estate (acquisti per 381,8 milioni di euro), dando per buono che chi ha speso di più si è rafforzato di più, equazione che non sempre torna nel calcio, la classifica vedrebbe in testa la Roma (58,4 milioni), seguita da Juventus (50,5), Napoli (42), Palermo (36,6), Inter (36,2), Lazio (27).
Il club che ha incassato di più è l’Udinese (66 milioni, con le partenze pesanti di Sanchez e Inler). L’Inter ha ricavato 36 milioni: ne ha incassati 27 dalla sola cessione di Eto’o. Dal suo sempre vivace mercato il Genoa (17 giocatori in entrata, 26 in uscita) ha incassato 33,6 milioni e ne ha spesi 18,8. Rilevante anche l’incasso del Palermo (32,6 milioni: 23 per il passaggio di Pastore al Paris Saint Germain). Il Napoli ha incassato 10,4 milioni con i trasferimenti di Ruiz (8 milioni al Valencia), Sosa (2,2 al Metalist), Vitale (0,2 al Bologna).
Gli acquisti più costosi sono stati Inler (Napoli), Vucinic (Juventus), Osvaldo e Lamela (Roma): 15 milioni. Sette società hanno chiuso in attivo la campagna compravendite: Udinese +55,9 milioni, Parma +16, Genoa +14,8. I saldi passivi più pesanti sono di Juventus (-40), Roma (-32,8), Napoli (-31,7).
MILAN E NAPOLI – Roma e Juventus, risultando fra le squadre più rinnovate e con nuovi tecnici in panchina, presentano le incognite di ogni rifondazione che ha bisogno di tempo per ottenere risultati concreti. In questo senso, Milan e Napoli (e la stessa Inter che però ha cambiato allenatore) risultano più affidabili avendo confermato l’assetto dell’anno precedente con pochi ritocchi.
Il Milan è praticamente lo stesso (Aquilani e Nocerino le novità, più da panchina che titolari, il 26enne nigeriano Taiwo terzino sinistro). Così il Napoli (Inler e Dzemaili in sostituzione di Pazienza e Gargano, più Pandev valore aggiunto per la Champions). Squadre collaudate e tecnici confermati (Allegri e Mazzarri) da far presumere che avranno un rendimento positivo. Ma Milan e Napoli (con l’Inter) avranno il “peso” della Champions, più rilevante per il Napoli a causa della minore esperienza in campo internazionale e del girone di ferro cui l’ha condannato il sorteggio.
Il Milan, come il Napoli, ha rinforzato il centrocampo. Si aspetta da Boateng una stagione strepitosa. Il potenziale offensivo è notevole con la coppia Ibrahimovic-Pato da 28 gol (14 a testa nell’ultimo campionato) senza contare Cassano, Robinho e Inzaghi. La difesa è stata la migliore del torneo scorso e Abate (nel Napoli sei anni fa) è oggi il più incisivo esterno destro di difesa, protagonista di cavalcate offensive che ricordano il miglior Maicon. Toccherà al Milan aprire il campionato con l’anticipo serale di venerdì prossimo a San Siro contro la Lazio.
Il Napoli ha aggiunto qualità a centrocampo (Inler) e ha irrobustito la “rosa” da allestire due squadre con buone alternative (Britos, Fernandez, Gargano, Donadel, Dzemaili, Santana, Zuniga). Manca un attaccante da doppia cifra che non lasci al solo Cavani il “peso” del gol. Pandev è pedina importante per esperienza e vario impiego tattico, seconda punta, generoso sostenitore del centrocampo con rientri profondi, attaccante di buone puntate offensive e buona qualità di tiro.
I 26 gol di Cavani nel campionato passato con le 11 reti di Hamsik hanno assicurato al Napoli la migliore coppia offensiva, ma ripeterà l’exploit il Matador? Le coppie-gol più efficaci sono della Juve (Matri e Vucinic), del Milan (Ibra e Pato), della Roma (Totti e Osvaldo), del Bologna (Di Vaio e Acquafresca), della Lazio (Cissè e Klose), dell’Inter (Pazzini e Forlan).
INCOGNITA INTER – Milan, Inter, Napoli avranno da smaltire lo stress del doppio impegno in campionato e Champions (Lazio e Udinese, torneo nazionale ed Europa League). Questo potrebbe avvantaggiare Juventus e Roma che dedicheranno le loro energie solo al campionato.
L’Inter è una incognita. Ha ritoccato poco (Forlan e Zarate per l’attacco), ma ha perso Eto’o ed è alle prese col modulo di Gasperini non ancora assimilato dalla squadra, senza contare l’incertezza sul ruolo di Sneijder fra centrocampo e suggeritore dietro le punte. La difesa a quattro era solida, a tre non offre la stessa sicurezza. Il potenziale offensivo è forse uno dei migliori del torneo con Forlan, Milito, Pazzini, Castaignos, Zarate che offrono a Gasperini svariate soluzioni. E’ probabile che il 3-4-3 del nuovo tecnico si risolva in un più rassicurante 4-3-3 puntando sul pieno recupero di Maicon. Preziosi i raid di Nagatomo.
RIVOLUZIONE JUVE – La Juventus è all’ennesima rivoluzione, da Delneri a Conte, e anche per la squadra torinese l’incognita è il 4-2-4 dell’allenatore che lascia Pirlo e Vidal a centrocampo poco protetti dagli esterni offensivi (Krasic ed Elia) che rientrano malvolentieri. E’ rimasto insoluto il rafforzamento al centro della difesa (si aspettava Lugano, è rimasto Bonucci). Il potenziale offensivo è notevole (Matri, Quagliarella, Vucinic, Del Piero, Krasic, Iaquinta, Toni).
ROMA RIFATTA – Ancora più pesante il rivolgimento della Roma con sette nuovi elementi nella formazione titolare (tutti i reparti ritoccati). L’allenatore spagnolo Luis Enrique (“secondo” di Guardiola al Barcellona) impone nuovi metodi di lavoro che hanno sconvolto i giocatori storici della formazione giallorossa (fino al difficile rapporto con Totti) e sogna il tiqui-taca dei blaugrana. Centrocampo nuovissimo con Gago e Pjanic ai lati di De Rossi. Attacco inedito con Lamela, Bojan, Osvaldo, Borriello a girare attorno a Totti.
E’ vecchia l’Inter con otto ultratrentenni, il Milan con cinque e Ibrahimovic ha raggiunto i 30 anni, la Juventus con tre “matusa” (Pirlo 32 anni, Del Piero 37, Buffon 33). Si è ringiovanita la Roma.
Sistemate così le “cinque sorelle”, Milan, Napoli, Inter, Juventus, Roma, nell’ordine di compattezza di squadra, che dovrebbero dettare legge, si passa alle formazioni diciamo di rincalzo che sono Fiorentina, Lazio, Palermo e Udinese.
TERZA FASCIA – Fra queste damigelle d’onore, l’Udinese si è indebolita (via Sanchez, Inler, Zapata) e il Palermo, con l’ultima mattana di Zamparini che ha cambiato allenatore prima dell’inizio del campionato (esonerato Poli, inseguito nuovamente Delio Rossi, piazzato in panchina il tecnico della Primavera Mangia), è alla ricerca di una nuova identità con sei nuovi elementi in formazione e la partenza di Pastore.
L’Udinese (confermato Guidolin), più del Palermo, è meglio destinata a sorprendere. Di Natale, il capocannoniere dell’ultima stagione, dovrà confermare le sue doti di goleador a 34 anni. Collaborerà con lui il giovane Gabriel Torje (22 anni), definito il Messi di Romania.
LAZIO AMBIZIOSA – La Lazio, che ha potenziato l’attacco con un tandem di esperti goleador, il francese Cissè (30 anni) e il polacco naturalizzato tedesco Klose (33), è la squadra di terza fascia che potrebbe inserirsi nella lotta al vertice avendo confermato per il resto l’impianto dell’anno scorso (Marchetti la novità in porta) e risolto i disagi per Zarate cedendolo all’Inter. Reja comanderà una difesa sempre attenta e ben coperta.
La Fiorentina, fra i club che hanno cambiato nulla (Cassani in difesa, Lazzari di rincalzo, così come il giovanissimo difensore serbo Nastasic, 18 anni), deve risolvere i dissapori non solo contrattuali con Montolivo e Gilardino, però recupera l’attaccante montenegrino Jovetic (22 anni) di grande qualità, bloccato l’anno scorso dagli infortuni.
Tenendo conto delle difficoltà delle squadre troppo rinnovate e delle “rivoluzioni” dei nuovi allenatori, una valutazione tecnica approssimativa assegnerebbe 6,5 al Milan, 6 al Napoli e alla Lazio, 5,5 a Inter e Juventus, 5 alla Roma, 4,5 al Cesena che potrebbe essere la sorpresa del campionato (allenatore Giampaolo; in attacco Eder, Mutu e Martinez; ottimo centrocampo con Parolo e Candreva).
SORPRESA CESENA – Tre le neo-promosse: Atalanta, Novara e Siena. Tra le squadre di quarta fascia il Cesena è atteso con grande curiosità (debutta sabato ospitando il Napoli). Il Chievo ha scelto Paloschi come partner d’attacco per Pellissier. Montella guiderà il Catania della colonia argentina (13), Maxi Lopez in evidenza, Lanzafame o il rientrato Bergessio dal Saint Etienne partner del biondone.
Bologna (c’è sempre Di Vaio), Cagliari (alla scoperta dell’attaccante brasiliano Thiago Ribeiro, 25 anni, 1,85) e Parma (pilotato da Giovinco) dovrebbero giocare per il centro-classifica. Atalanta (ci sono Denis e Cigarini), Lecce, Novara e Siena (con Calaiò) punteranno alla salvezza.
COLONIA STRANIERA – Gli stranieri sono più di 250 (71 i nuovi arrivati). In testa l’Inter con 22 stranieri (5 i nuovi). Lazio e Fiorentina hanno 17 stranieri. Ne hanno 16 Genoa, Palermo, Roma e Udinese. Nel Catania 15. Nel Milan, nel Bologna e nel Napoli 14.
Sono arrivati 9 nuovi stranieri nella Roma e nel Palermo, 8 nel Genoa, 7 nell’Udinese. Fra i più numerosi sono 13 i nuovi argentini, 7 i brasiliani, 6 gli uruguayani, 5 i cileni. Inter e Napoli hanno il maggior numero di argentini (6), seguiti da Palermo e Roma (5).
Tra i nuovi stranieri sono arrivati 4 portieri (il macedone Stojanovic al Bologna, il greco Tzorvas al Palermo, l’olandese Stekelenburg alla Roma, il serbo Brkic al Siena), 20 difensori, 26 centrocampisti, 21 attaccanti.
Nella Roma i nuovi stranieri sono quattro argentini (Gago, Lamela, Osvaldo, Heinze), due spagnoli (Josè Angel e Bojan), un bosniaco (Pjanic), un olandese (Stekelenburg), un danese (Kjaer). Si tratta di elementi giovani. Nove nuovi stranieri anche nel Palermo: tre uruguayani, un greco, un cileno, un argentino, un ungherese, un serbo, un israeliano. Otto nuovi stranieri nel Genoa: due cileni, due brasiliani, uno svedese, uno sloveno, un argentino, un uruguayano. Sette nuovi stranieri nell’Udinese: due brasiliani, due argentini, un francese, un romeno, un ivoriano.
Nel Napoli, i quattro nuovi argentini Fernandes, Fideleff, Chavez, Santana e il macedone Pandev si sono aggiunti agli argentini Campagnaro e Lavezzi, agli uruguayani Cavani, Gargano, Britos, agli svizzeri Inler e Dzemaili, allo slovacco Hamsik e al colombiano Zuniga.
SANNINO AL DEBUTTO – Dodici squadre hanno cambiato allenatore: Bologna (Bisoli), Cagliari (Ficcadenti), Catania (Montella), Cesena (Giampaolo), Chievo (Di Carlo), Genoa (Malesani), Inter (Gasperini), Juventus (Conte), Lecce (Di Francesco), Palermo (Mangia), Roma (Luis Enrique), Siena (Sannino). Confermati Colantuono (Atalanta), Mihajlovic (Fiorentina), Reja (Lazio), Allegri (Milan), Mazzarri (Napoli), Tesser (Novara), Colomba (Parma), Guidolin (Udinese).
Giuseppe Sannino, napoletano di Ottaviano, approda in serie A a 54 anni, ex giocatore numero 10, estro e fantasia. Ha allenato in tutti i campionati. Panchina d’oro di Lega Pro nel 2010, panchina d’oro di B nel 2011 guidando il Varese quarto nel campionato cadetti, eliminato ai playoff per la promozione in serie A.
LA TATTICA – Il modulo di gioco più seguito è il 4-3-1-2 (Bologna, Cagliari, Chievo, Genoa, Milan, Novara, Palermo). Sono attestati sul 4-4-2 Atalanta, Parma e Siena. Coraggioso il 4-3-3 di Catania, Cesena, Fiorentina, Lecce e Roma. Originale il 4-2-4 della Juventus. Lazio col 4-2-3-1 e Napoli col 3-4-2-1. L’Udinese giocherà col 4-4-1-1. Dall’Inter Gasperini pretende il 3-4-3. Avanti, finalmente si comincia.
Mimmo Carratelli